Dalla Cina con languore: e ora un po’ di street food

da | Feb 11, 2015

A Xi’an, città nota per essere a venti minuti dall’esercito di terracotta, oltre che per essere una delle antiche capitali della Cina, l’impatto è tosto: sembra di essere a Gotham city. Dopo tanti giorni di sole e relativamente poco smog, ecco la famigerata caligine, il grigiore, l’odore di tubo di scappamento che si infila anche nella camera d’albergo. Pare sia la normalità nelle grosse città cinesi: lì mi rendo conto del culo che abbiamo avuto i giorni precedenti, climaticamente parlando.

L’unica sera che dobbiamo passare a Xi’an facciamo una passeggiata, sospettando che sarà un disastro. E invece come spesso accade capitiamo in un posto non previsto ( a parte due righe striminzite sulla guida) e si rivela una sorpresa: il quartiere musulmano, che ospita un grande mercato di cibo di strada. Lo street food – per non dire i mercati in generale – ci hanno regalato le immagini più affascinanti e curiose di questo viaggio.

Niente schifezze. Manco un insettino. La zampa di gallina bollita sembra la specialità più hard core. Niente racconti esotici, dunque.

Il croccante. Una delle attrazioni del mercato di Xi’an è rappresentata da un energumeno che stira, allunga, ruota, piega, ristora, una pasta bianca appesa a un gancio. Sulle prime non si capisce cosa sia. Poi la pasta viene lasciata indurire e spezzettata in piccoli pezzi di croccantino e venduta in sacchetti.

Frittura di soia. Un involtino di verze e sa il signore quali altre verdure viene o bollito rapidamente in un pentolone di salsa di soia e poi servito in un bicchiere.

I ravioli al vapore. Sono decisamente una delle cose più buone assaggiate in Cina. Leggeri, ripieno di carne gustoso e speziato ma molto equilibrato. Gnam.

Spedini. Vanno per la maggiore di carne (tipo arrosticini) e di calamari, cotti sulla brace.

Spiedini di melette glassate. Un dolce da passeggio. A parte che rischi la carie a ogni morso, sono sfiziosi. Quello tradizionale è fatto con piccoli frutti quasi identici alle mele, ma molto piccoli. Vanno tanto anche le fragole, il kiwi.

Il tofu alla piastra. Beh, che dire di più.

Le noci: una vera passione per i cinesi, come dargli torto.

Le facce degli chef da strada. Se ne vedono di ogni tipo, come le facce della Cina.

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Autore

Daniele Miggino

Lavora sul web sotto diverse spoglie da svariati anni. Mezzo piemontese e mezzo lucano, è nato a Genova. Nella sua stirpe si trovano contadini e zii d’America, osti e viaggiatori. Sarà per questo che è uscito fuori così.

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