Salva cibo: ridurre gli sprechi alimentari è possibile

da | Mar 23, 2014

Esco dall’ufficio, faccio la spesa, torno a casa, apro il frigorifero. Le uova le avevo già, burro ne ho per un esercito, l’insalata della scorsa settimana sta andando a miglior vita ma ne ho preso comunque dell’altra. Mi succede almeno una volta a settimana. Mi dico che sono il solito babbo, ma perché la mattina non do un’occhiata a quello che ho e faccio la spesa di conseguenza?
Mi consola solo il fatto che non sono l’unico.

Secondo la FAO, infatti, circa un terzo della produzione mondiale di cibo va perduto.

Gli sprechi sono a tutti i livelli: produzione, trasformazione, distribuzione. Ma anche noi in quanto consumatori non siamo da meno. In Italia il 42% degli sprechi alimentari si verificano in famiglia: si gettano in media 8,7 miliardi di euro di alimenti, 7 euro a settimana a famiglia (Rapporto 2013 di Waste Watcher, Osservatorio permanente sugli sprechi alimentari delle famiglie italiane coordinato da Last Minute Market, società spin-off dell’Università di Bologna).

Ancora dal rapporto 2013 di Waste Watcher: il 90% degli italiani considera molto o abbastanza grave lo spreco alimentare, il 78% si dichiara preoccupato da questo problema, ma soprattutto l’89% vorrebbe ricevere maggiore informazione sulle conseguenze dello spreco e sui sistemi utili a ridurlo. Su questo ultimo punto si è concentrato un gruppo di giovani, che ha pensato ad uno strumento che potesse aiutare i consumatori informandoli e aiutandoli a gestire meglio la propria dispensa.
Salvacibo è una app ideata per ridurre gli sprechi e, va da sé, far risparmiare le famiglie. Il progetto è stato presentato ad Edison Start, un premio dedicato alle start up innovative.
Per superare le selezioni ad accedere ai benefici del Premio – una prima fase di lavoro con un team di tutor esperti per sviluppare l’idea, ed eventualmente accedere ad un premio in denaro per realizzarla – i progetti vanno votati. C’è tempo fino al 30 marzo per votare.

Ho chiesto a Riccardo, che insieme a Sara, Manuela e Matteo, ha proposto la app, di spiegarci la loro idea.

Come funziona la app che avete ideato?
«Se le persone potessero essere tempestivamente avvisate sulla data di scadenza del prodotto, o informate su come poter conservare o manipolare l’alimento (per procrastinarne la scadenza), la percentuale dei prodotti alimentari sprecati in ambito domestico potrebbe ridursi notevolmente.
Il funzionamento è molto semplice: al momento della spesa, attraverso l’app, sarà possibile registrare i diversi prodotti alimentari, e le rispettive date di scadenza, all’interno di una dispensa digitale domestica (DAD), indicando anche quante ore/giorni prima della scadenza si vuole essere avvisati. In base alle categoria merceologica del prodotto, la app ci comunicherà le modalità di conservazione corrette. Più in là, con l’approssimarsi della data di scadenza, l’alert informerà che il prodotto è in scadenza e segnalerà in quali ricette poterlo impiegare immediatamente».

Quali altri vantaggi porterebbe?
«Ridurre gli sprechi alimentari significa, oltre che un risparmio per il consumatore, anche riduzione dei costi sociali necessari al loro smaltimento (trasporto, stoccaggio, smaltimento) e salvaguardia delle risorse naturali utili a tale scopo (energia, acqua, suolo). Ma non solo, avere una dispensa digitale domestica consente di conoscere sempre cosa manca e cosa quindi è necessario comprare, tanto più che ricerche (“Engaging the Selective Shopper” condotta da Catalina) dicono che i consumatori tendono ad acquistare sempre gli stessi prodotti in un dato arco temporale».

Ecco appunto.

Quali altre applicazione potrebbe avere?
«Se integrata con altri sistemi potrebbe essere uno strumento utile anche per la grande distribuzione. Per esempio per richiamare prodotti per situazioni critiche e informare in tempo reale il consumatore che potrebbe possedere a casa il lotto del prodotto oggetto del richiamo».

Esistono altri progetti simili? Cosa ha in più la vostra idea?
«In Italia non esistono app sullo stesso tema, ma si stanno diffondendo molte utility che ruotano intorno al food: per condividere prodotti in scadenza (food sharing) o per gestire alimenti in funzione di intolleranze/allergie».

C’è tempo fino al 30 marzo per votare l’idea e farla passare alla seconda fase. Io l’ho fatto, nell’attesa che la app sia realizzata, mi prendo un bel taccuino, che è meglio…

Autore

Daniele Miggino

Lavora sul web sotto diverse spoglie da svariati anni. Mezzo piemontese e mezzo lucano, è nato a Genova. Nella sua stirpe si trovano contadini e zii d’America, osti e viaggiatori. Sarà per questo che è uscito fuori così.

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