Manco il tempo di compiere una settimana di vita che vi abbiamo già piantato il vessillo papillo. Il nome è impronunciabile dopo la seconda birra, Scurreria Beer and Bagel, ma la sostanza è la risposta alle nostre invocazioni più accorate: un locale completamente dedicato alla birra di qualità in pieno centro cittadino.

Location azzeccata, quella via di Scurreria che sale da Campetto e sbuca in piazza San Lorenzo. Dentro, un magnifico muro di spine: dodici rubinetti più due handpump, totale 14 vie. Tutte dedicate a birre artigianali italiane o a piccole produzioni internazionali di comprovata eccellenza.

Il locale è indubbiamente ben riuscito, dietro c’è senz’altro un grosso investimento: tanto legno e tanto metallo, pareti e soffitti scuri, illuminazione ricercata. Un po’ milano-style, e infatti se indaghi scopri che l’architetto è lo stesso del Lambiczoon. Ma il bancone è magnifico, persino con un’appendice stammtisch, e soprattutto funzionale per la spillatura. Immancabile l’ardesia hipster che è ormai il simbolo planetario dei locali che servono birra craft.

Le birre sono quattordici, dicevamo. Tenute in fresco nella soprastante cella frigo, spillate con un’attenzione rara a Genova: schiuma, bicchiere, temperatura, tutto perfettamente a posto. Impossibile elencare la tap list, poiché cambia tutti i giorni (confermiamo, visto che per tre giorni consecutivi abbiamo fatto un – ehm – controllo), ma due cose vanno dette.
Intanto ci sono tre birrifici fissi: Lariano, Birrificio Italiano e Busalla. Ma soprattutto mi pare assolutamente azzeccata l’idea di non inseguire la moda ultraluppolata, anzi, ad occhio a farla da padrone sono gli stili mitteleuropei, sia autoctoni (Roppelt, Gaensteller) che italiani (abbiamo visto una Tipopils e una Brusca, per dire). Cioè gli stili che più si avvicinano al gusto medio cittadino, che è bene o male ancora quello delle lager: ci sarà tempo per tuffare i genovesi nel Cascade, per chi vorrà farlo, ma al momento ciò che serve è proprio un po’ di evangelizzazione di base.
Non che manchino IPA e APA, per carità, anzi direi che c’è veramente birra per tutti i gusti, comprese le fermentazioni spontanee (in bottiglia nel frigorifero: 3 Fontainen, Boon, Cantillon…).
Prezzi? Corretti: una media da mezzo litro 5,50 Eu, la piccola 3,50.

Chips o patatinume vario non vengono negati per accompagnare le cavalcate birrarie. Ma per calmare le grosse fami la cucina sforna piadine, panini e appunto i bagel: ottimi, con ripieni interessanti e non banali. I prodotti da forno vengono preparati nel laboratorio di panificazione gestito dai detenuti del carcere di Marassi.

Il commento più comune, dopo “che figata” e “che buona questa birra”, è stato “belìn, certo che ci volevano proprio dei non-genovesi per fare questa cosa”. Le braccia e le menti dietro il bancone sono infatti alassine, dunque benvenuto a Giorgio Airaldi e Alessandro Gurgo: la città ha guadagnato due ottimi publican, entusiasti, preparati e con le idee chiare.

Daje!

 

Scurreria Beer and Bagel

Indirizzo: Via di Scurreria 22r
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Giorno di chiusura: nessuno (orario continuato 11-24)