10 anni (+ 1) di Barbera d’Asti Carbuné

da | Dic 18, 2018

Sì, lo abbiamo fatto. Abbiamo assaggiato undici annate di Barbera d’Asti Carbunè – dal 2017 al 2007 – prodotta dalla Cantina Franco Roero di Montegrosso d’Asti. Una dopo l’altra. Sapevamo che sarebbe stata una serata interessante, forse lo è stato oltre le aspettative.

Perché gli assaggi ci hanno confermato che, alla prova del tempo, questa  Barbera – che non vede legno, ma solo acciaio e vetro di bottiglia –  non sfigura. Anzi. Gli assaggi più datati sono stati tra i più entusiasmanti. A colpirci poi, pur in una trama riconoscibile presente dal primo all’ultimo assaggio (leggi terroir e mano del vignaiolo), la varietà delle annate, raccontate da Franco Roero nell’incedere degli eventi climatici.

Lasciamo la parola a Pino Sola, titolare dell’Enoteca Sola, un’istituzione genovese (e non solo) in fatto di vini, riportando fedelmente i suoi appunti di degustazione.

2017 | colore bruno-violaceo, molto consistente, freschezza silvestre, floreale di viole, aggressivo per alta acidità, astringente, nerbo dritto, ottima salute, migliora in morbidezza con ossigenazione continua. 7/8

2016 | colore  bruno violaceo, molto consistente, floreale e fruttato (prugna e uva) meno aggressivo del primo ma maggiore corpo, quasi tondeggiante. Sempre vigile ed alta l’acidità che porta astringenza associandosi a un minimo di tannino. Ottimo vino. 8

2015 |  colore bruno violaceo, alta densità, al naso intenso e persistente, aumenta la morbidezza equilibrando l’acidità sempre presente. Nel complesso un ottimo vino di lunghe prospettive, da mantenerne qualche bottiglia al fresco per qualche anno e iniziare a goderne i miglioramenti nel tempo, assumendo la cultura dei millesimi. 8

2014 | annata difficile. Colore rubino-violaceo leggermente spento, densità media, al palato secco, acidità sempre prevalente in una materia leggermente carente. Limitate persistenze. Vino medio ma di buon consumo quotidiano a tavola. 7

2013 | dalle parole del vignaiolo Franco annata fin troppo copiosa d’uva nonostante un 30% di diradamenti. Il vino però ci appare ottimo nel suo colore bruno violaceo, con alta consistenza. Al naso molta intensità con sentori di viola e liquirizia, catrame e terroir. Acidità perfetta, ottimo equilibrio alcolico, lunghe persistenze aromatiche. Vino di ottima fattura. 8

2012 | colore colore bruno-violaceo di ottima consistenza, al naso intenso e continuo con le ormai abituali note di fiori (viole) in una sempre presente freschezza di bosco portata dall’acidità ma ancor più con catrame e un accenno amaro di fernet che ci disegnano la trama tipica di un terroir che ricorre in tutti i vini assaggiati. Ottimo vino. 8

2011 | a detta del patron la sua migliore annata. Le note d’assaggio sono un compendio delle precedenti che hanno ormai tratteggiato il quadro qualitativo di queste Barbera di Montegrosso d’Asti. Ma con questo 2011 si raggiunge il tempo della giusta fioritura o – se preferite – maturazione. Splendente rubino carico senza cedimenti sull’unghia. Equilibrio organolettico, mineralità, alta sapidità, armonia tondeggiante nella migliore espressione di compiutezza. Vino che è un sogno. 9

2010 | color rubino con accenni violacei, consistente. Naso intenso con le prime nitide note speziate che ci ammoniscono di saper attendere come per i grandi vini anche il vituperato barbera. È certo che a questi livelli olfattivi accedono da maturi il Pinot Noir, il Nebbiolo, il Sangiovese di Montalcino, l’Aglianico del Vulture e il Nerello dell’Etna: perche non può arrivarci il Barbera? Aggiungiamo alle spezie, il carattere olfattivo descritto sopra per le annate precedenti, senza dimenticare l’equilibrio di una corposità piena. 8

2009 | Sembra la fotocopia del vino precedente. Prende corpo in noi l’idea che la cantina abbia raggiunto uno stile, la sicurezza in una fedele annuale trasposizione di un terroir unico nella sommità dello “Zucchetto”. Questo 2009 ripropone una qualità alta. 8

2008 | Qui, quando si affrontano dieci anni di quella maturità alla quale pochi vini arrivano,questo vino segue fedelmente il precedente senza cedimenti e senza nuances aranciate nel colore. Anche quest’aspetto meriterebbe approfondimento poiché è tanta la materia colorante nell’uva Barbera. Ed è certo che i Barbera di Franco Roero invecchiano molto lentamente con maturazioni in acciaio ma soprattutto nel magico vetro della bottiglia, nitida moviola dell’età del vino. Più che la degustazione questo sorprendente pulito e fresco 2008, fa pensare ai molti, troppi barbera scadenti sulle nostre tavole. Vino ottimo. 8/9

2007 | Non ci sono più parole per descrivere questa fedele sequenza dallo splendido 2011 a quest’ultimo Barbera di Montegrosso d’Asti. Rimane anche il 2007 (senza alcun cedimento) a chiudere la nostra chiacchierata degustativa, tra incredulità, sorpresa e splendida conferma dell’alta qualità. Vino ancor fresco, sorprendente. 8

crediti fotografici | © Pino Torresan

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PapilleClandestine

Blog di panza e sostanza. Uni e trini, come quell'altro più famoso (per ora): con Alessandro Ricci, Daniele Miggino e Giulio Nepi. Si parla e si cazzeggia su minuzie gastropiacevoli quali cibo, vino, birra, mondo

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