O Bleu, l’estate vista mare del Les Rouges

da | Mag 26, 2016

Scocca la bella stagione e come tradizione inizia la trasumanza dei locali genovesi: il centro storico si spopola di bar, birrerie, ristorantini, che dal chiuso di mura secolari sciamano verso le spiagge. Il popolo estivo vuole aria, tavolini e cielo, nei caruggi queste cose sono difficili da trovare e allora nascono le versioni estive dei locali invernali, magari in collaborazione con un qualche stabilimento balneare.

Quest’anno si uniscono alla tradizione anche i ragazzi del Les Rouges, con una nuova creatura stagionale: O bleu, ennesima reincarnazione della chiatta del Banano Tsunami al Porto Antico, uno dei posti più belli e più sprecati di Genova.

Dov’è la notizia, dite voi? Vi è sfuggita, evidentemente. Les Rouges significa cocktail di qualità, un locale che ha dato una bella spazzolata alla stantia aria del bere miscelato sotto la Lanterna, e che oggi è un indirizzo di riferimento non solo locale. Mentre è noto, nei temporary bar estivi, a fronte dei bei panorami si beve generalmente male. Ecco, con O bleu questo assioma va in cortocircuito: si beve bene (molto bene), si mangia bene, e il tramonto sull’acqua ti trafigge il cuor.

O bleu si dichiara Tapulleria; il tapullo, in genovese, è la trovata dell’arrangiarsi che sistema le cose, qui un po’ liberamente inteso come “tapas liguri”. E tapas sono: la cuoca viene da esperienze spagnole e la formula è alla spagnola, cioè a pagamento, col piattino di accompagnamento dell’aperitivo che viene via a 1,50 € (ce ne vogliono 5 per la mini-tartare di palamita o 2,50 per il polpettone, 1 per le olive, eccetera). In cambio si ha della qualità, dunque la formula funziona egregiamente.

La carta delle bevute è in stile Les Rouges, twist liguri di cocktail classici (6-7 €), tutti molto freschi ed estivi: dal Prà Collins con la Vodka della Valbormida e il basilico, al Davagna Daiquiri con lo zafferano dei bricchi nostrani. Ben selezionati i vini al bicchiere (5-6 €), con qualche bottigliona che mira al portafoglio dei proprietari delle barche attraccate vicino (un Dom Perignon Rosé 2000 a 360 euri non è per noi comuni mortali).

Avvertenza numero 1: alle 22, cenerentola in anticipo, il locale si trasforma tornando il vecchio Banano Tsunami. Altra musica, altra gestione, altra storia.
Avvertenza numero 2: contrariamente alla tradizione, il locale-madre Les Rouges di Campetto resterà aperto anche d’estate, concentrandosi sulla ristorazione (con la supervisione occulta di Davide Cannavino).

Durerà lo spazio dell’estate, ma nel frattempo godiamocelo, questo O bleu.

Autore

Giulio Nepi

44 anni, doppio papà, si occupa da aaaaanni di comunicazione web. Genovese all’anagrafe ma in realtà di solide origini senesi, ha sposato una fiamminga francese creando così un incasinato cortocircuito di tradizioni enogastronomiche

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