Parlare della Trattoria A’ Lanterna di Genova, vuol dire parlare – oltre che di una buona cena a base di pesce – di Don Gallo.
Uomo unico, gatto dalle mille vite, personalità dirompente: il prete comunista, il padre di tutti gli ultimi, l’amico di tutti, un’icona di Genova e non solo. Tra le tante cose che ha creato – in primis l’Associazione Comunità di San Benedetto al Porto, casa sicura di molte persone disagiate – c’è questo locale aperto sin dal 1981, che si trova proprio nella zona della Lanterna.
Dentro trovate legno e richiami dal mondo del mare un po’ ovunque, come se avessero preso pezzi di nave qua e là. Sarà la storia del posto a suggestionare, ma le facce che trovi sono quelle che ti immagini, quelle che hanno percorso le curve della vita prima di arrivare. Due cose vanno precisate subito: i prezzi non sono da un tanto a 5 euro (si paga il giusto, circa 40 bevande escluse) e il cibo è di qualità superiore. Si mangia rigorosamente pesce.
Dagli antipasti classici come le cozze al verde e le acciughe marinate, a quelli un po’ più ricercati, come le code di rospo in carpione, insalata di branzino con pinoli abbrustoliti.
Tra i primi gli spaghetti con spada a e dadolata di pomodoro, penne con pescatrice e salsa allo zafferano. Tra i secondi scaloppine di spada ai porcini, zuppetta di novellini e arselle, un altro classico: il fritto misto. Panna cotta con cioccolato, crema ai frutti di bosco o caramello e semifreddo agli amaretti come dessert.
Un mix dunque di tradizionalità, semplicità e qualità che non lascia indifferenti. Il bianco della casa non è la tipica caraffa ma una bottiglia dall’etichetta personalizzata piuttosto curata, prodotta nelle cascine della Comunità di San Benedetto. E anche il contenuto si difende alla grande.
Ci sono alcune chicche, come la Ubuntu Cola, bibita solidale prodotta con zucchero del commercio equo e proveniente da Malawi e Zambia. E il menestrello è resident e dialoga senza sosta con i commensali.
Se passate da Genova, vale la pena fare un salto da queste parti.