A volte è stupefacente quanto basti poco. Per far cosa? Per esempio, per godere a tavola. Il pesce cotto al sale è una ricetta di una semplicità disarmante, e nonostante ciò porta con sé una grado di goduria da Champions League, come dice il mio besagnigno di fiducia (verduraio in genovese) quando mi deve far capire che un articolo è veramente buono.
Come spesa non siamo al livello de Un pranzo di pesce per 2 a 5 euro, ma ne vale la pena.
Occhione al sale al forno
Il pesce non deve essere troppo piccolo, altrimenti rischia di seccare eccessivamente. Si può utilizzare un’orata, un branzino, una spigola, una sogliola. Noi abbiamo provato con un occhione (Pagellus bogaraveo), della famiglia dei pagelli appunto.
In genovese: besugo.
Il nostro occhione si capisce subito perché si chiama così. Ha due occhi tanti, che gli servono per veder bene in fondali profondi, dove gli piace stare. Il nostro esemplare pesava circa un chilo e mezzo.
Dopo averlo eviscerato per bene, si prende una teglia da forno e la si ricopre con uno strato di sale. Poi si mette sopra il pesce e lo si copre bene bene con il resto del sale. Deve essere tutto coperto. Si può spargere un po’ d’acqua prima della cottura, in modo che i grani facciano crosta.
Non serve altro. Si infila nel forno a 200° per 40 minuti circa. C’è chi ci mette una fetta di limone e un po’ di erbette. Noi l’abbiamo lasciato lì, puro. Solo un filo d’olio nel piatto. Oltre ad esserci minimo margine di errore, questa ricetta è tra le più dietetiche.
Il besugo, nonostante non sia un pesce molto noto, si è rivelato all’altezza di diverse orate passate prima di lui. Carne morbida ma soda, molto gustosa.
Il prezzo non è da pesce povero: siamo intorno ai 35 euro al chilo.