Momenti di trascurabile felicità (food edition)

da | Dic 13, 2010

Un giorno mentre mi aggiravo nella libreria del centro commerciale vicino a dove lavoro (“centro commerciale vicino a dove lavoro”, sì, segnatelo perché prima o poi qualcosa di scritto ci scappa), mi imbatto in questo libretto. Momenti di trascurabile felicità di Francesco Piccolo (Einaudi, pp.134, 12 euro). Scrittore, sceneggiatore di diversi film italiani (My name is TaninoPaz!Ovunque seiIl caimanoCaos calmoGiorni e nuvole) Piccolo è anche tra gli autori di Vieni via con me, la trasmissione già cult di Fabio Fazio e Roberto Saviano, andata in onda di recente su Rai3.
Il libello è uno di quelli che ti vedono da lontano, ti inquadrano, ti puntano e fanno tanto che li prendi in mano. Poi leggi chi è l’autore, la quarta. Infine, li apri. Ed è fatta.

Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno, magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal camerino di un negozio di abbigliamento. Sei un po’ distratto insomma. Quando all’improvviso la realtà intorno a te sembra convergere su un punto, e lo fa brillare. E allora capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato.

Ecco. Sono attimi di luce intensa, di banale eppure esilarante realtà quotidiana. Come dice Piccolo, si annidano ovunque: Quando si alza la barra del telepass, che stavolta ho paura che non si alzi, oppure, Quando quello che ti ha chiesto di conservargli il posto, finalmente arriva. E puoi dimostrare a tutti quelli intorno che è vero. O ancora il momento in cui finisce la centrifuga della lavatrice. E via così.

Qualche momento di trascurabile felicità – nel libro – riguarda il cibo o l’alimentazione. La soddisfazione di infilare il braccio in fondo al frigorifero del bar o del supermercato e tirare fuori la bottiglia di latte con la scadenza più lontana, che qualcuno ha volontariamente coperto per farmi comprare la bottiglia con la scadenza più vicina.

Ancora Quando dici “offro io” – c’è quella immancabile battuta spiritosa in risposta, che se non te la fanno, ormai ci rimane male. «Se lo sapevo prima, mica prendevo solo il caffè». Ma anche Il rumore delle stoviglie quando i baristi le scaraventano senza cura nel lavabo.

Tra aforismi e pensieri un po’ più lunghi, il libro scorre velocissimo. È bello tenerlo lì sul comodino per farsi una risata prima di addormentarsi, o leggerlo in compagnia e cercare di trovare altri momenti di trascurabile felicità non descritti. Ecco, questo è proprio quello che vi chiediamo. Avete momenti di trascurabile felicità nel cassetto? Essendo papilli, parliamo di mangiare e di bere, ovviamente.

A me ne è venuto in mente quasi subito uno, per esempio. Quando torni a casa la sera, stanco e sicuro che non hai niente ma proprio niente da mangiare né da bere. Quasi per abitudine apri il frigo, ed eccola lì, la birretta che ti eri dimenticato. Oppure quando guardi su internet una ricetta, che intanto non hai mai tutti gli ingredienti fondamentali, e invece, uno, due tre, bingo!

Attenzione a non scambiare i momenti di trascurabile felicità con attimi di gioia attesa e ricercata. Questi ultimi li desideri, li insegui. I primi, semplicemente di trovano e t’illuminano.

Fateci sapere 😉

 

Autore

Daniele Miggino

Lavora sul web sotto diverse spoglie da svariati anni. Mezzo piemontese e mezzo lucano, è nato a Genova. Nella sua stirpe si trovano contadini e zii d’America, osti e viaggiatori. Sarà per questo che è uscito fuori così.

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