Il video della domenica – Una vita a zig-zag

da | Dic 12, 2010

Oggi qui non si parla di cibo. Ci dedichiamo a divagazioni del cavolo. Postando questo video visto su Repubblica.it. Perché? Perché non è, come spiegano nella didascalia di Repubblica, uno scherzo divertente di uno spalatore buontempone. No. Questo video rappresenta uno stile di vita.
Per due punti passa una e una sola retta. E ancora. La linea più breve per congiungere due punti è la retta. Ce lo insegnano fin dalle elementari. Ci insegnano a essere lineari nel pensiero, che dovrebbe corrispondere, nella vita pratica, ad una rettitudine morale pura, assoluta, verginale. Ci fanno crescere disorientati: poveri nel cervello, immersi in un mondo di pratiche a zig zag e di scorciatoie assassine.  E allora, ben venga questo video, questa strada a zig zag. La strada retta non implica pensiero, è solo un andare su un binario tracciato, senza porsi domande. La curva invece, e il bivio, ci fanno capire che siamo vivi. Che non esiste un pensiero unico. Che il mondo può essere visto da diverse prospettive. Nella curva, ci domandiamo che fare. Ci interroghiamo. Abbiamo il potere di critica. Nelle curve, certo, ci si può perdere. Ma la bellezza di chi si perde, si è perduto, è bella a prescindere. Se poi c’è il riscatto diventa parabola. Ma la vita in linea retta, regolata da un tom tom estraneo, non ci appartiene. Bramo un pensiero a zig zag, e comportamenti in linea retta. E così sì, si va in direzione ostinata e contraria. Si è uomini, e donne, liberi, e belli.
P.S: Domani pubblicheremo un post interessante, sui momenti di trascurabile felicità che ci accadono (o dovrebbero accadere) ogni giorno. Ecco, questi momenti si annidano spesso proprio nelle curve. Cerchiamoli, abbandonando l’autostrada per percorrere la provinciale.

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

Leggi gli articoli correlati

Articoli correlati

Cari chef, cedete al lato oscuro di Instagram

Cari chef, cedete al lato oscuro di Instagram

Non ci voleva l'ennesima statistica per confermarlo, ma c'è: spendiamo cinque interi giorni all'anno a guardare foto di cibo su Instagram, e il 30% di noi si basa sull'appetibilità dei piatti postati per scegliere se andare o meno in quel ristorante. Non ci voleva...