Ma chissenefrega del web

da | Dic 6, 2011

Il settore agroalimentare in Italia vale una mezza (ex) Finanziaria e il vino cresce a due cifre, soprattutto all’estero. Ma gli italiani sono davvero consapevoli di questa miniera d’oro? E soprattutto come la valorizzano?
Secondo recenti statistiche a fronte di un consumo estero in crescita i consumi sono in costante calo in Italia (- 1% lo scorso anno) dove sembra che anche le cantine non brillino dal punto di vista della promozione.

Se infatti ormai la maggior parte dei produttori hanno un sito, è ancora latitante il settore dell’e-commerce e soprattutto sono in pochi a credere nelle potenzialità del web 2.0 e dei social network: secondo recenti statistiche non superano il 2%. In controtendenza invece i dati che ci arrivano dall’ultimo rapporto del Censis secondo cui oggi oltre la metà degli italiani usa quotidianamente la rete, con un aumento del 6,1% rispetto all’anno precedente. Stupisce ancor di più l’utilizzo della web tv che aumenta di oltre 2% nell’ultimo biennio e addirittura tra i giovani pare proprio che questa sia la tendenza che va affermandosi: il 40,7% dei ragazzi nella fascia tra i 14 e i 29 anni utilizza questo mezzo e la percentuale sale in maniera esponenziale se parliamo di social network.

Scendendo ancor più nel dettaglio scopriamo come molte pagine eroiche di facebook siano legate a singoli eventi, molte altre siano binari morti così come la maggior parte dei siti non sono aggiornati e spesso compaiono recensioni risalenti a due o più anni prima. La vera sfida per il vino italiano – possiamo azzardare – potrebbe essere quella di entrare ancora di più nei meccanismi del web: chi vende vino in Italia vende soprattutto un territorio e un’idea. E le idee, che piaccia o meno, oggi viaggiano in byte oltre che in bottiglia.

Autore

Fabio Molinari

L’unica persona sera in questa gabbia di matti. È un po’ che non scrive su Papille, ma ci ha lasciato bellissimi pezzi su vini, posti in giro per l’Italia e cazzabubole

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