La nostra guida al Rossese di Dolceacqua

da | Mag 31, 2010

Eccomi di ritorno dalla bella manifestazione “I Tesori della Riviera dei Fiori”, organizzata a Dolceacqua dalla Comunità Montana Intemelia: un weekend dedicato al Rossese di Dolceacqua e ai prodotti eccellenti di questo magnifico territorio. Nella suggestione del Castello dei Doria, sabato si è tenuto il wine tasting con la presentazione della nuova annata del Rossese di Dolceacqua (e non solo). I campioni in degustazione sono stati 32: 9 vini del 2009, 17 vini del 2008, 3 del 2007 e altri 3 vini del territorio che non ricadono nel disciplinare del Rossese.
Il 2009 ha messo d’accordo un po’ tutti: è una buona annata, anche se non eccezionale. I vini sono di piacevole beva, con profumi interessanti e abbastanza caratteristici per questo vino. In pochi casi, però, ha dato vini che potranno invecchiare bene.

Gli assaggi 2009 che più mi hanno impressionato sono il Rossese dei F.lli Gajaudo, che al naso esprime un bel bouquet floreale e fruttato, con note speziate fini (pepe bianco), gradevole in bocca (ancora troppo giovane); il Rossese “Galeae” di Ka Manciné: bel naso, ampio, fruttato e speziato, con una buona scorrevolezza in bocca, abbastanza fresco e sapido; il Rossese di Maccario Dringenberg, che si discosta dagli altri per una prevalenza, nei profumi, delle note erbacee (una foglia di pomodoro non troppo fine), dall’ottimo sorso, pieno, sapido, lungo.

L’annata 2008, invece, dimostra qualche criticità. Il 2008, ricordiamo, è stata un annata calda. Caratteristica che ritroviamo nel bicchiere, con uve a volte surmature e vini che, a soli due anni dalla vendemmia, in alcuni casi hanno già dato il meglio, fin troppo maturi, con profumi eccessivamente marmellatosi e sorsi poco freschi. Non tutto male, però: anzi, alcuni vini sono stati davvero convincenti. Ho apprezzato il 2008 dell’az. Agr. Tornatore Giuseppina (frutta rossa e note balsamiche, bocca sapida, abbastanza fresca e abbastanza persistente); il Rossese Superiore  “Vigneto dei Pini” dell’az. Vitivinicola Poggi dell’Elmo (al naso salvia, menta, sorso piacevolissimo anche se non troppo persistente) e il Rossese Superiore “Luvaira” della Tenuta Anfosso.

Sul podio (in ordine sparso) piazzo il Rossese Superiore 2008 di Foresti: naso ampio, frutta rossa, fiori (anche se leggermente sporcato da una sensazione fastidiosa che presto scivola via) e una bocca minerale, piena, abbastanza persistente; il Rossese 2008 di Terre Bianche, che colpisce con il bel colore rubino poco fitto, paradigma del Rossese, un profumo che riporta a questa terra, dove si ritrovano le erbe aromatiche, frutti rossi e un leggero floreale e un sorso lungo, sapido, che invoglia al secondo bicchiere (elementi che non ho ritrovato nel secondo bicchiere di questa cantina, il Rossese 2008 “Bricco Arcagna”, dove i sei mesi di barrique ancora lasciano tracce profonde, con tannini del legno slegati dal vino e profumi smorzati dalla vaniglia: ma forse è solo bisogno di tempo); il Rossese Superiore 2008 “Vigneto Luvaira” di Maccario Dringenberg, ancora dominato al naso da note erbacee (salvia, rosmarino, menta) caratteristiche. Tra i 3 vini del 2007, buono il Rossese Superiore di Altavia.

Fuori degustazione, poi, ho assaggiato due chicche. Direttamente dalla botte il 2009 di Perrino Testalonga, che lui reputa ancora troppo giovane per portarlo a una degustazione. Ha ragione, in bocca è ancora verde, ma si preannuncia un ottimo vino, che imbottiglierà nella tarda estate. Agli antipodi, nel wine bar di Maresa Besozzi, grande enotecaria, mi ha fatto provare un rossese, non etichettato, risalente al 1978. Mi ha colpito per il colore, non certo smorto, per i profumi da grande vino invecchiato, profumi terziari di goudron, cera, spezie forti e una bocca in cui ancora, esilmente, sopravvive una vena d’acidità che regala un sorso appagante, non pesante. Una dimostrazione vivente delle possibilità d’invecchiamento di questo vino.

Riporto qui l’elenco delle cantine assaggiate: A Trincea – Altavia – Caldi – Dallorto Luca – Foresti – F.lli Gajaudo – Ka Manciné – Il Bausco – Maccario Dringenberg – Riviera dei Fiori S.c.a.r.l. – Mauro Antonio Zino – Pisano Danila – Poggi dell’Elmo – Taggiasco Leonardo – Tenuta Anfosso – Tenuta Giuncheo – Terre Bianche – Terra dei Doria – Perrino Testalonga – Poggio Marino – Tornatore Antonio Abele – Tornatore Giuseppina.

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

Leggi gli articoli correlati

Articoli correlati