#Vinovsbirra: per chi non c’era e per chi quel giorno lì…

da | Set 28, 2012

…inseguiva una sua chimera, come cantava Fossati.

I Papilli, invece, con un gruppo folto di amici, parenti e appassionati, c’erano. La punta è martedì 25 settembre al ristorante Il Genovese di Roberto Panizza, l’ospite (e lo staff) che tutti vorrebbero avere per una serata così. La coppia più bella del mondo, ovvero Lorenzo Dabove in arte Kuaska, e Luigi D’Amelio aka Schigi, a fare da astanti. Il tema della serata è #Vinovsbirra, vino contro birra: una gara serrata.

Ogni piatto del menu è accompagnato da una coppia di bicchieri adeguatamente sponsorizzati da Kuaska da una parte  (per la birra, che ve lo dico a fà) e da Schigi dall’altra. Alla fine di ogni portata si vota l’abbinamento più azzeccato, quello che piace di più.

A parte lo spettacolo esilarante dei due retori, appare subito chiaro che la serata presenterà delle sorprese. I vini, si dai, sono mille anni che giriamo bicchieri, nasiamo dentro e poi giù a gargarozzo, pensando che con “questo primo è la morte sua”, o con la “la selvaggina è spaziale”. Ma con la birra? Con la birra no, è più difficile. Non per la quantità di buone birre artigianali che si trovano in giro, forse per storia, e cultura enogastronomica. Non a caso Lorenzo “evangelizza”, “e se non capite un cazzo non ci posso fare niente”. Ecco appunto.

Il risultato  è che, a partire dalla Pasqualina – abbinata al prosecco fatto come una volta, il Colfòndo di Bele Casel, e con la Oppale – 32 Via dei birrai, si vedono facce godute per il primo, che buono è buono, e occhi strabuzzati di fronte alla seconda. Sorpresa.
La cena si svolge quasi sempre così, tra conferme e sorprese: occhiolino sul vino, che si sta sempre bene, occhio a palla sulla birra: “apperò”. Passano anche gli gnocchi al pesto (Pigato La Ginestraia e ancora 32 Via dei birrai con Curmi); le polpette di cabannina (Santa Maddalena vs Ambrata di Maltus Faber), il Brandacujun, tradizionalissimo stoccafisso mantecato con patate (Santa Maddalena bis vs Beerbera – Loverbeer) con l’aggiunta di uovo in camicia, per finire con la pinolata (Malvasia di Cascina Gilli vs Papessa di Loverbeer).
Ancora facce godute e occhi tipo “ma daaai, pensa un po’ questa birra come ci sta bene, e chi se lo aspettava?”. Al che la cultura enogastronomica millenaria del nostro paese sembra vacillare: sta a vedere che stasera la birra gliela fa.

Alla fine è 3 a 2, come Italia  – Brasile. Vince il vino per una portata. Ma non è questo l’importante.

L’importante per noi Papilli è aver avuto 50 amici a cena per una sera, una cosa che ci dà gioia e che speriamo di rifare al più presto.

Autore

Daniele Miggino

Lavora sul web sotto diverse spoglie da svariati anni. Mezzo piemontese e mezzo lucano, è nato a Genova. Nella sua stirpe si trovano contadini e zii d’America, osti e viaggiatori. Sarà per questo che è uscito fuori così.

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