A ottobre – ormai da dieci anni – a Genova succedono di solito due cose, a volte in contemporanea: piove e c’è il Festival della Scienza. L’occasione ghiotta per venire sotto la Lanterna – a meno che naturalmente non abitiate nel Niger – è però la seconda, il festival. Noi papilli, sarà che siamo esposti da un decennio al fascino della kermesse, sarà che in chimica e biologia avevamo la sufficienza, sarà che abbiamo avuto un paio di cotte per la cucina molecolare, sarà quel che sarà, amiamo molto tutti questi incroci fra padelle e provette – non per nulla vi ammorbiamo spesso con Dario Bressanini.
E quindi non potevamo non segnalarvi che anche quest’anno l’alimentazione sarà uno dei grandi temi del festival, sotto il cappello di Sapori di scienza. Tredici conferenze, una mostra, tre eventi speciali e otto laboratori: ce n’è per tutti i gusti (scusate la metafora).
Si parlerà della chimica delle spezie con le due sorelle dell’antica drogheria Torielli, di come cambiano le abitudini alimentari italiane con l’antropologo Giovanni Ballarini, di birra con Michele Barro. Scopriremo la nutrigenomica (eh?) o perché un cin-cin fra bicchieri di cristalli contenenti vino frizzante non produce un suono perfettamente armonico (io non ci dormo la notte, giuro). E ci sarà naturalmente il nostro guru Bressanini, ormai ospite tradizionale della manifestazione.
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