Ilario Vinciguerra, Vulcaniano* a Gallarate

da | Mag 10, 2011

C’è chi gioca a fare il sensazionale, e chi regala sensazioni.
C’è il fuoriclasse che fa sfoggio delle sua bravura e il fenomeno che, con naturalezza (poiché fenomeno), tramuta la normalità in evento e lo straordinario lo fa sembrare routine. Ilario Vinciguerra, napoletano da mo’ di stanza al Nord, da poco a Gallarate, a due passi da Malpensa, gioca tra i fornelli da fenomeno, per portare a tavola piatti di sensazione, che smuovono ricordi, che si fanno ricordare. La sua è una tavola da provare. C’è fantasia e sostanza, concretezza e leggerezza, contaminazione e tradizione. Poco sensazionalismo, tante sensazioni. Nessun esasperato sfoggio di tecnicismo, ma una concentrazione di sapori esemplare. 

Sono stato da lui un mese dopo l’apertura del nuovo ristorante (avvenuta a fine marzo).
Suggestiva la villa che ospita la sua fucina, un tempo circolo privato degli industriali locali. All’interno, un sipario di grappe di Romano Levi introduce alle tre sale del locale, dove domina il bianco, un’eleganza austera, una mise en place di gran gusto.

Tre menu (Sapori a 70 euro, Degustazione a 80, Sorpresa a 90) o la carta: il Sorpresa (otto portate scelte dallo chef) è di certo la miglior scelta per rapporto qualità/prezzo/felicità. Servizio elegante, ma mai informale, guidato da una solare Marika Vinciguerra, moglie di Ilario.
Lascio spazio alle foto, che dicono molto, ma non tutto. Perché questi sono piatti, assolutamente, da mangiare. Sono pensati per essere mangiati, per dare soddisfazione alle papille. E ne concedono tanta, di soddisfazione. Quasi da dipendenza: c’è già voglia di ritornare.

• “Profumo” – tartare di gamberi scecherati con gin tonic
• “Opera” di terrina di fegato d’anatra
• Parmigiana nella melanzana
• Sud: tortello di pomodoro acqua di provola e cristalli di basilico
• Spaghetti di Gragnago con colatura di alici su scarola liquida leggermente affumicata
• Tortello integrale con latte di capra, granita di piselli e pancetta croccante
• Dentice su purea di fagioli occhio e olio alla vaniglia
• Maialino tenero e croccante scaloppa di fegato d’oca e limoni sorrentini
• Petto d’anatra al sale scottato sulla pelle cannolo del suo fegato e riduzione alla pechinese
• L’oro di Napoli (omaggio alla pastiera napoletana, proposta in tre versioni: tradizionale, sotto forma di gelato e rivisitata dallo chef in una versione liquida racchiusa da un sottilissimo strato di oro).

* L’aggettivo Vulcaniano nel titolo è opera di Stefano Caffarri.

Ilario Vinciguerra Restaurant

Indirizzo: Via Roma 1, Gallarate (VA)
Telefono: 0331 791597
Giorno di chiusura: Domenica sera e il Mercoledì tutto il giorno

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

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