C’era una volta, e forse c’è ancora, il cibo dei marinai. I cuochi di bordo cercavano di comporre la cambusa tendo conto delle spese, della capacità di conservazione del cibo che avevano scelto e della quantità: i viaggi in mare duravano spesso più di qualche settimana. Alimento principe della cambusa erano le gallette perché si conservavano a lungo e pesavano poco. Accompagnate da altri cibi, come la carne essiccata, i fagioli o – se erano fortunati – del formaggio, venivano consumate anche da sole, imbevute appena di acqua o di poco olio.
Se vi andasse di fare un tuffo nel passato e provare una galletta, non dovete farvi sfuggire il Panificio Maccarini a San Rocco di Camogli. Con la chiesa alle spalle, scendete fiduciosi una rampetta di scale: il negozio è proprio alla vostra destra. Attenti a non confondere la galletta del marinaio con la focaccia secca: per la ricetta di oggi servono proprio quelle originali.
Capponadda, ricetta del Panificio Maccarini di San Rocco di Camogli
Ingredienti
- 10 gallette del marinaio a pezzi
- 500 gr di pomodori maturi e sodi
- 10 acciughe salate e sfilettate
- 300 gr di tonno conservato
- 100 gr di olive taggiasche
- origano
- olio e due cucchiai di aceto
La ricetta
Unisci tutti gli ingredienti in una ciotola e riponi in frigo per qualche ora. Prima di servire mescola tutto. (La foto della ricetta corrisponde ad una elaborazione “alternativa” e invernale, realizzata lo scorso gennaio proprio dopo una bella passeggiata in quella zona: ho usato un peperone rosso crudo, una cipolla bianca, un finocchio, tagliando tutto molto sottile. ho aggiunto i pomodori. Non avevo le olive taggiasche, ma ognuno ha aggiunto dei capperi secondo il proprio gusto. Non ho messo la terrina in frigo per qualche ora come da ricetta perché mi piaceva di più la croccantezza della galletta.)
