A 23 minuti dal paradiso: spaghetti, acciughe, pane grattugiato, extravergine, prezzemolo, aglio

da | Mag 4, 2011

Ci lamentiamo ogni giorno che la vita è duuura e faticosa, resa difficile da mille orpelli che ci scostano da una (retta) via segnata dalla semplicità. Già, la semplicità! Ieri sera ho trovato semplicità e paradiso in soli 23 minuti. 23 minuti, c-r-o-n-o-m-e-t-r-a-t-i. Se uno mi parlasse così, la prima cosa che risponderei sarebbe: “dai, ti prego, dimmi la tua ricetta per giungere a questo”.
Detto, fatto. Ecco la ricetta. La chiamerò Spaghetti, acciughe, pan grattato, extravergine, prezzemolo, aglio. Il titolo ricalca gli ingredienti. E l’esecuzione? Con calma. Avete prima letto il post sulle ricette work in progress? Se non lo avete fatto, prendetevi tutto il tempo per rimediare, prima di andare avanti.

Il paradiso può attendere, sapete?

 

Spaghetti con le acciughe e pangrattato

Ingredienti per una persona (Già, le vette del paradiso le ho scalate da solo)

  • 100 gr di spaghetti
  • 2 acciughe sotto sale
  • 2 cucchiai di pane grattugiato
  • 20 gr di olio extravergine
  • 1 cucchiaio di prezzemolo
  • 1 spicchio d’aglio

Tempo di esecuzione: 23 minuti. L’Eden è vicino.

La ricetta

Dagli stessi ingredienti si possono tirare fuori due ricette completamente diverse. La partenza, però, è univoca.

Prendiamo (la ricetta old style qui usa l’imperativo prendi) una pentola, riempiamola con un litro e mezzo d’acqua, saliamo (leggermente meno del solito, il sugo rimarrà saporito) e adagiamola sul fuoco col suo coperchio. Abbiamo circa 12 minuti per preparare tutti gli ingredienti.

Le acciughe vanno diliscate, sciacquate in abbondante acqua corrente e tagliate a pezzetti. Il prezzemolo e l’aglio, invece, vanno tritati, senza accanirsi nella ricerca di particelle di quark (la ricetta old style qui esplicita: tritate grossolanamente).
Non ci vuole un genio per fare questo in 12 minuti. Intanto l’acqua alzerà il bollore.

Variante 1

La ricettaDopo aver buttato gli spaghetti e avergli dato una bella girata, facilitando il naturale afflosciamento e il conseguente annegamento nell’acqua ribollente, versiamo il pane grattagiato nella padella, muovendolo spesso, per non farlo bruciare. La tostatura durerà circa un minuto e mezzo, giusto il tempo di vederlo colorire e percepire nitido l’odore di pane scaldato.

Aggiugiamo allora le acciughe, quasi tutto il prezzemolo (una parte l’useremo a piatto finito) e l’aglio. Pochi secondi e bagniamo con un mestolo d’acqua della pasta.

Oh: fumo in aria e bolle nella padella! Lasciamo evaporare parte dell’acqua, muovendo il sugo, facendo sciogliere le acciughe. Bastano pochi minuti: circa due, da quando abbiamo versato l’acqua.
Tiriamo via gli spaghetti decisamente al dente, scoliamo, e buttiamoli nella padella. Solo allora aggiungiamo l’extravergine a crudo, mantechiamo il tutto sul fuoco per 30 secondi e impiattiamo, guarnendo con quel poco prezzemolo lasciato in disparte.
Buon appetito!

Variante 2

Identica alla prima per quanto riguarda buttare gli spsghetti, girarli, versare il pane grattugiato nella padella, muovendolo spesso, circa un minuto e mezzo.

Mettiamo allora da parte il pan grattato e nella padella versiamo l’extravergine, poi le acciughe e il trito di prezzemolo e aglio. Lasciamo sciogliere il tutto a fiamma moderata per tre-quattro minuti. Tiriamo via gli spaghetti decisamente al dente, scoliamo, e buttiamoli nella padella. Solo allora aggiungeremo il pane grattugiato, mantechiamo il tutto sul fuoco per 30 secondi e impiattiamo, guarnendo con quel poco prezzemolo lasciato in disparte.

Il piatto fotografato è stato preparato seguendo la variante numero uno, che attualmente prediligo. Il pane grattugiato inserito a inizio cottura è più caratterizzante e mi ricorda (in parte) il procedimento usato da Tonino Cannavacciuolo in un suo celebre piatto (le linguine di Gragnano con salsa di pane nero di Fobello e calamaretti spillo). L’extravergine a crudo mantiene tutto il suo aroma e completa alla perfezione la ricetta.

 

Valutazioni

Semplicità. Se fossimo capaci di spazzare via tutte le sovrastrutture che ci oscurano la vista, saremmo più felici. E consapevoli.

Un piatto di pasta così, mangiato in solitudine, regala pensieri salati di mare e papille erranti di soddisfazione. Mangiato in due è preludio d’amicizia o amore. Mangiato in tre (o quattro, o cinque, fino a otto – di più no, c’è troppa cagnara) garantisce brillante prosieguo. Un bianco salato e nervoso è giusto compagno.

Sottofondo musicale: Eden di Paolo Conte o l’ultimo Capossela di Marinai profeti e balene.
In lettura: Le tigri di Mompracem di Emilio Salgari o Una Ballata del Mare Salato di Hugo Pratt.
Citazione (da Una Ballata del Mare Salato)
Corto Maltese: Eh, ma che bella! Chissà perchè mi fai ricordare un tango di Arola, che ascoltai nel cabaret della “Parda Flora” in Buenos Aires.
Pandora: Forse c’era qualcuna che m’assomigliava?
Corto Maltese: No! Proprio perchè non assomigli a nessuna avrei voluto incontrarti sempre…in qualsiasi posto…

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

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