“Vino in Valle”: alla scoperta delle cantine della Val d’Aosta

da | Feb 24, 2014

Disclaimer. Questo libro ci è stato inviato in omaggio. E voi sapete come siamo sensibili agli omaggi.
PS. Ho sempre sognato di iniziare un pezzo con un disclaimer, proprio come fa Enofaber.

Enofaber, appunto, al secolo Fabrizio Gallino. Chiunque ami bazzicare il vino sul web si è certamente già imbattuto nel suo blog, uno dei migliori in Italia per passione, sincerità e competenza.
Abbiamo conosciuto Fabrizio agli inizi di Papille, grazie a #Grignolino1, e da allora ci incontriamo di tanto in tanto nei principali appuntamenti enologici: già da un po’ di tempo, con la consueta faccia da culo simpatia che ci contraddistingue, usiamo importunarlo per chiedergli consigli sul vino valdostano. Perché questo è indubbio: Enofaber è il “cantore, sul web, della Valle d’Aosta” (cit.).

Enofaber - Fabrizio GallinoSecondo disclaimer: la Val d’Aosta ci è simpatica. Me ne sfuggono i motivi, saranno le piste da sci, il tunnel del Monte Bianco che segna la fuga o il ritorno a casa, o una certa ruvidità montanara che ci ricorda la ruvidità nostrana. Di sicuro la vicinanza è tradizionale al Vinitaly: Liguria e Valle, relegate nell’angolo sfigato dell’ultimo padiglione in fondo a sinistra – non fatevi ingannare dal fatto che ora ci hanno messo il ViVit, questa è stata a lungo la periferia dell’impero.

È dunque con gioia, e non solo perché non l’abbiamo pagato, che ci siamo letti Vino in Valle. Un viaggio tra i vignerons della Valle d’Aosta: la prima fatica editoriale di Fabrizio “Enofaber” Gallino.
Ora ve lo diciamo senza scherzare: compràtelo. Compratelo se dovete passare in valle – e tutti prima o poi dobbiamo passare in valle – o anche solo se siete appassionati di vino, e dunque alla costante ricerca di qualcosa di nuovo, e di diverso, da bere.

Quattro itinerari, 41 produttori (sulla cinquantina e rotti che ci sono) per tutti i gusti: dalle 800 bottiglie di Carlo Celegato alle 400mila delle realtà cooperative. Giudizi e consigli su 224 etichette: nessuna stelletta, bottiglina o bicchierotto, solo brevi descrizioni – precise, efficaci, qui si vede a mio parere la bravura di Fabrizio.
Altra scelta azzeccatissima: non limitare la guida al solo vino, ma corredarla con consigli di ristoranti e trattorie, e schede dei principali monumenti visitabili in zona.

Abbiamo intervistato Enofaber per Papillionair:

Fabrizio, parlaci del tuo libro. Che cosa si può aspettare una persona che non conosce la Val d’Aosta e si avvicina per la prima volta ai vini valdostani?
«Sono vini certamente poco conosciuti. Chi vi si avvicina può trovarsi di fronte dei vini che raccontano molto bene il territorio: sapidità, la freschezza di vini comunque di alta quota – ricordiamoci che andiamo dai 450 metri ai 1200 – uniti comunque ad una certa piacevolezza, che vuol dire frutto e bevibilità. Sono vini assolutamente “gastronomici”»
Il libro è diviso in quattro itinerari. Una suddivisione che corrisponde alle diverse identità enologiche?
«Sì, c’è una proprio una tripartizione: bassa, media e alta valle. Ogni zona con peculiarità molto chiare. Poi per comodità editoriale ho smezzato la media valle, che va da Saint Vincent ad Arvier e quindi è piuttosto vasta, in due itinerari»
Alcuni vignaioli operano in zone al limite della coltivazione della vite. Questo però più che uno svantaggio è un fattore che viene sfruttato per ottenere vini particolari.
«Sì, proprio nella zona di Morgex, ai piedi del Monte Bianco, abbiamo queste vigne con un sistema di coltivazione a pergola bassa che vanno al massimo a un metro e venti di altezza, per preservare il grappolo dalle escursioni termiche. Da queste vigne si fa il cosiddetto ice wine. Se non ricordo male il 12 di dicembre 2013 hanno vendemmiato a -12° durante la notte»
Altra particolarità che mi ha colpito: la quantità di vitigni autoctoni.
«C’è un dato oggettivo: in valle d’Aosta vengono coltivate 18 tipologie di uva. Di queste, 9 sono autoctone. Sicuramente negli ultimi vent’anni c’è stata una riscoperta, sia in uvaggio che in produzione di singoli vigneti. È una produzione assolutamente peculiare di cui i vigneron vanno molto fieri, giustamente, oserei dire».

 

Vino in Valle di Fabrizio Gallino
Giramondo Gourmand
€ 18,00

Autore

Giulio Nepi

44 anni, doppio papà, si occupa da aaaaanni di comunicazione web. Genovese all’anagrafe ma in realtà di solide origini senesi, ha sposato una fiamminga francese creando così un incasinato cortocircuito di tradizioni enogastronomiche

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