Ferragosto a Sassello

da | Ago 14, 2013

L’idea della Bandiera Arancione – quella che premia i borghi dell’entroterra più caratteristici e accoglienti – è nata dalla fantasia da un ligure, Paolo Badano, quando ricopriva il ruolo di sindaco del Sassello. E Sassello, tra Piemonte e Liguria, tra Monferrato e mare, incarna perfettamente il senso di quella bandiera arancione. Ci sono stato pochi giorni fa, nel sabato precedente ferragosto. E ho trovato un borgo indaffarato, con i turisti seduti ai dehors di bar accoglienti, i residenti in relax ai bordi delle strade, e pure gatti sonnecchiosi (e ben pasciuti) sdraiati oziosamente tra le pietre e le case. L’atmosfera che si respira attorno a Sassello è di una piccola Svizzera, stoppata nel correr del tempo agli anni ’50-’60. Nulla di malinconicamente decadente, però. Almeno, non è l’atmosfera in questi giorni d’agosto, dove tanti salgono dalla pianura e dalle città vicine in cerca di un po’ di frescura. E non solo.

Già, perché Sassello offre alcune soste golose da non perdere. Il vanto locale sono i celebri amaretti, proposti da molte pasticcerie e piccole (o medie) aziende locali. Noi abbiamo assaggiato quelli (buoni) di Giacobbe (tel. 019724860): classici e aromatizzati in una decina di gusti diversi (chinotto, frutte varie, cioccolato, rhum, cocco, caffè). Li abbiamo acquistati nel Bar Gina (via G.B. Badano, 38 – tel. 019724280), dove preparano un gelato artigianale invitante. Anche al gusto di amaretto, ovviamente.

Ma chi viene fino a qua, non si perda i salumi e la carne della Macelleria Salumeria Giacobbe (piazza Rolla, 7 – tel. 019724118). È spettacolare la testa in cassetta, proposta in tre versioni: classica, alle mele o agli agrumi. Ma non sono da meno la porchetta (delicata, speziata finemente), il salame crudo stagionato come si deve e molto equilibrato, il prosciutto cotto artigianale. Tutto di loro produzione, come anche carne salada, guanciale, speck. Qui si trova anche una bella selezione di formaggi piemontesi e italiani: dalle robiole di pura capra, al Castelmagno d’alpeggio, fino a salva cremasco, ragusano, provolone del monaco e taleggio di grotta. Questa è una vera boutique del gusto.

L’ultimo assaggio sono le birre del Birrificio El Issor (viale Rimembranza, 12 – cell. 3463916024). Sono otto: dissetante la bianca Bi-Se-Bar, aromatizzata con coriandolo e arance amare, equilibrata e beverina. Da provare anche la saison Citrus, brassata con orzo, frumento e farro, aromatizzata con il chinotto di Savona, che le conferisce note leggermente agrumate.

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

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