Il brodo primigenio e il nostro Natale di luci e di attese

da | Dic 24, 2011

– Sei una vecchia strega!
– No, papà, non sono vecchia!
– Hai ragione, sei giovane.
– Io non sono giovane, io sono NUOVA.

(dialogo di qualche giorno fa con mia figlia, pronta ai tre anni.)

Senza graffi, né pregiudizi, né protezioni. Nuovi come il primo gemito di un bambino.
E’ un discorso che vale sempre. [Anche in cucina. Ma soprattutto nella vita.]
Chi è nuovo accetta di buon grado ogni scommessa, perché ogni scelta è comunque un tiro di dadi alla cieca, un atto di fiducia incondizionato.

E allora, andiamo tutti a cercare gli ingredienti segreti del brodo primordiale, del nostro brodo primigenio, la personale stele di Rosetta che codifica e condiziona incosciamente la nostra vita. Questo è il mio augurio, al termine di un anno papillo un po’ così.

E chi trova la ricetta, eviti di dirla agli altri, tanto non vale: ognuno ha la sua, o forse nessuno la ha.

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

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