I vini di Matteo (Renzi)

da | Apr 8, 2014

Domani Vinitaly attende il premier Renzi. E potrebbe proprio essere lui a premiare i blogger che in questa tre giorni hanno partecipato all’iniziativa Young to young dedicata proprio ai giovani, rottamatori per eccellenza. E probabilmente Renzi avrebbe apprezzato i vini assaggiati questa mattina. E i vignaioli che li hanno presentati.

Avrebbe apprezzato il veronese Brigasco che Lara Damoli produce nel cuore della Valpolicella. Pochi ettari di terreno, poche bottiglie per convicere il papà che in terra d’Amarone anche il Merlot può fare la sua figura. E allora ecco che queste uve, raccolte surmature e leggermente appassite (come si fa con l’Amarone) unite ai vitigni autoctoni dei grandi veronesi, danno un risultato sorprendente. Bel colore, rubino profondo a tratti cupo, profumi intensi di confettura e spezie e in bocca una insospettabile freschezza. E una sapidità quasi combattiva.
Come Lara capelli ricci e piglio di chi vuole un cambio generazionale. Anche nei gusti.

Dal paese di Di Pietro (e questo a Renzi sarebbe forse piaciuto meno) arriva invece Alfredo Palladino. Per lui un vitigno autoctono, il tintilia. Siamo in Molise. Terra difficile da far conoscere in Italia, figuriamoci all’estero. Eppure lui continua a credere in questo rosso, dai profumi affascinanti e un colore scarico, quasi aranciato. Grande naso per questo rosso che sa di pepe e mirtilli e in bocca rivela una trama fine, setosa che sa già di storia.

Da terra rossa, pochi chilometri dal paese natale di Bersani (e su questo chissà cosa potrebbe pensare il premier) arriva invece l’Emozione. È un vino di ghiaccio prodotto a Castell’Arquato in provincia di Piacenza.
È un terra antica, di mare, conchiglie e sabbie che ancora si leggono nel vino. Lui, Massimiliano Croci, è un altro ribelle. Contro la famiglia che gli diceva nel 2001 di buttare quelle uve attaccate ai grappoli, scure, rattrappite. Contro i cacciatori che pensavano che quelle vigne fossero di un matto. E invece lui niente. Alla prima vinificazione qualche commento positivo, poi i primi articoli. Oggi questo vino da Malvasia di Candia e Moscato giallo è davvero un’Emozione. Nel bel colore ambrato, nei profumi di uva sultanina e mela cotogna e in quella piacevole freschezza che lo rende mai stucchevole. Che fa venir voglia di bere, senza smettere mai.

Chissà se al rottamatore piacerebbero questi tre vignaioli eretici. Forse sì. Però prima dovrebbe sapere una cosa. Quando gli è stato chiesto cosa fanno per comunicare il loro vino, la risposta è stata unanime. Cene con gli importatori, nelle loro terre. E valigia in mano, dal Giappone a Israele.
Il messaggio è chiaro: il vino, tradizionale o eretico, è ancora prodotto da bere a tavola, luogo di conoscenza e accordi, per eccellenza.
L’Italia dei rottamatori si costruisce anche da lì.

• Lara Damoli – Damoli di Negrar (Vr) – Brigasco Rosso del Veronese Igt 2006
• Alfredo Palladino – Terre Sacre di Montenero di Bisaccia (Cb) – Tintilia Doc
• Massimiliano Croci – Croci Tenuta Vitivinivola di Castell’Arquato (Pc) – Emozione di Ghiaccio 2007 (malvasia di Candia, moscato)

vinitaly2014

Autore

Fabio Molinari

L’unica persona sera in questa gabbia di matti. È un po’ che non scrive su Papille, ma ci ha lasciato bellissimi pezzi su vini, posti in giro per l’Italia e cazzabubole

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