Tèrmen Col fondo: tu chiamale, se vuoi, emozioni…

da | Lug 22, 2013

Con questo post si affaccia su Papille Sara Fracassi, che si presenta così: Sara Fracassi 24 ops, 34 anni, sommelier, pordenonese di nascita ma di sangue trevigiano. Abito a Brugnera, un paese vicino a Pordenone. Amo tutto ciò che è cibo, birra & vino. Odio tutte quelle persone che non sorridono mai nemmeno se gli fai il solletico sotto tortura! Il mio ultimo pasto prima del patibolo deve essere un brasato al vino rosso con polenta taragna e un buon calice di raboso ed infine una bella fetta di tiramisù della nonna Mary. Dopodiché,  posso schiattare felice…

Ci sono posti in cui capiti per caso e tanto ti ritrovi a scoprire delle meraviglie.

Vi racconterò di una piccola cantina, una famiglia e il loro vino.
Così inizia la mia domenica, una giornata di fine giugno, caldo, sole e dove la voglia di andare al mare passa all’istante alla sola idea di fare code chilometriche per arrostirmi un po’ e cancellare il pallore dell’inverno dal mio volto. Decido dunque di percorrere le colline verdi e lussureggianti di Valdobbiadene, vigneti a destra e a sinistra, cantine ovunque, poco traffico e la sensazione di pace e relax. Il risultato è pura poesia.

Proseguendo tra i sali e scendi di queste dolci colline, sarà stato il destino o il mio navigatore un po’ svanito, mi ritrovo alle porte di una piccola azienda non ancora molto conosciuta, dove si respira vivacità, passione per il mondo del vino e soprattutto aria di casa e di famiglia. Vado alla scoperta dell’azienda agricola Follador Romolo, fondata sulla tradizione vignaiola e dove fin dagli anni ’50 si tramanda l’arte di produrre vino.
Romolo, fondatore dell’azienda, negli anni ha lasciato e trasmesso ai figli Oliviero e Gilberto,  attuali proprietari, la passione per la vigna e il legame con la terra, elementi fondamentali per fare qualità. Oliviero e Gilberto con le loro mogli e i loro figli Alberto, Michele, Simone e Stefania seguono gli insegnamenti del padre Romolo e con la stessa dedizione impiegano le loro energie tra le vigne di Glera, vitigno per eccellenza da dove nasce il loro prodotto d’elite: il Tèrmen Col Fondo.

Vino frizzante ottenuto da uve Glera con piccole percentuali di Perera e Bianchetta. Un vino a rifermentazione naturale che viene imbottigliato in primavera e li ricomincia a vivere regalando delle bollicine che solleticano il palato. La rifermentazione avviene in bottiglia dove i lieviti presenti dopo aver concluso il loro processo naturale “muoiono” e si depositano sul fondo dando vita al Tèrmen.
La tradizione della famiglia Follador garantisce un prodotto di nicchia che al naso ricorda profumi intensi di fiori d’acacia, pesca e crosta di pane mentre al palato il sapore è fresco e delicato e per niente stucchevole come certi prosecchi che troviamo in commercio. Si abbina perfettamente a piatti di pesce, a un buon risotto con le verdure fresche di stagione, piatti di salumi e anche a un’ottima pizza guarnita con morbida mozzarella di bufala, basilico fresco e pomodori pachino.

Quando lo degusterete vi renderete conto da soli, com’è successo a me,  che non vi accontenterete di un solo bicchiere ma che nemmeno una bottiglia vi sarà sufficiente, e capirete che la degustazione è  come l’amore: comincia sempre dagli occhi; e che colore, profumo e gusto sono le qualità principali per riconoscere un ottimo vino.

 

Autore

Sara Fracassi

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