Son due settimane che torno a Genova dalla campagna con borsate di mele e le distribuisco a destra e a manca. C’è chi le aspetta tutto l’anno, chi odia le mele ma non rifiuta per amicizia o cortesia, chi sforna una torta due ore dopo che gliele hai date e ti manda la foto, chi ti guarda e la sua espressione è: “cosa è sta roba? Una nuova app di Cupertino?”. Son le soddisfazioni di ottobre. Le mie almeno. Poi c’è un altro tipo di mela.
Sabato 11 e domenica 12 ottobre , un po’ in tutta Italia, i volontari dell’AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla distribuiscono mele per raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica per trovare la cause e una cura per questa malattia, e a progetti per ragazzi giovani, che sono anche i più colpiti. La sclerosi multipla è la seconda causa di disabilità tra i giovani italiani, prima ci sono solo gli incidenti stradali. Ed è una patologia cronica: non si muore, ma neanche si guarisce, ad oggi. Ne sono affetti 36.000 ragazzi, con 2.000 nuove diagnosi ogni anno. È una brutta bestia.
Le persone che ne sono colpite la chiamano con nomi pieni di ironia, ma che rendono bene l’idea. Sua Maestà, La Bastarda, La Mia Amica. Sono ragazze e ragazzi pieni di voglia di fare, di lottare, gente cazzuta, che non si arrende. A me è capitato nella vita questo privilegio: di lavorare al loro fianco quotidianamente. Per questo so quanto è importante che ci vediamo in piazza il prossimo weekend.
Ps: come si vede qui sopra noi intanto continuiamo a raccogliere…
Pps: già due persone mi hanno chiesto se queste mele sono le stesse di AISM. La risposta è no, ovviamente. Per quanto i miei alberelli ci diano dentro non ne fanno così tante 🙂