Se devo trovare una manifestazione che mi abbia avvicinato al mondo del vino, non faccio fatica ad individuarla. Penso subito a Cantine Aperte. E’ stato il mio personale battesimo del bicchiere. Era il 2000, avevo 19 anni e una Panda 730 bianca e scassata. Partivamo da Genova per andare in Piemonte, nel Monferrato. Eravamo in cinque, tutti under 20. Di vino non sapevamo praticamente nulla, e penso che i vignaioli che ci accoglievano in cantina se ne accorgessero subito. Eppure ci hanno fatto assaggiare, ci hanno spiegato, hanno passato un po’ del loro tempo con una banda di ragazzi, fondamentalmente curiosa. Un poco (o tanto) del mio amore per il vino è nato in quella occasione. Perchè ho capito due o tre cose fondamentali: la prima è che la cantina è un posto bellissimo, e che il mestiere del vignaiolo è ancestralmente figo (sebbene faticoso). La seconda è che è molto meglio andarsi a cercare un vino alla fonte, piuttosto che fare un giro nel supermercato o nell’enoteca sotto casa. La terza è che il vino, utilissimo da bere anche in solitudine, esprime tutta la sua possenza nella convivialità, nella compagnia. Nell’amicizia, superbamente. Perché scrivo tutto questo? Perché domenica 30 maggio, in tutta Italia, più di 900 cantine aderenti al Movimento Turismo del Vino parteciperanno a “Cantine Aperte”, manifestazione che giunge quest’anno alla sua 18/ma edizione. Informazioni ed elenco delle cantine aderenti su www.movimentoturismovino.it