Un oggetto un po’ bistrattato ma sicuramente utile è la “schiscetta”: il termine deriva dal verbo “schiscià”, che significa “schiacciare”, e si riferiva ai pranzi portati in fabbrica dagli operai, che per essere trasportati venivano schiacciati dentro ad un contenitore. Oggi, vuoi per evitare di nutrirsi tutti i giorni di panini, vuoi perché si predilige un pasto sano e fatto in casa, è tornata di moda, diciamo così.
Non è da sottovalutare quindi il contenitore che si utilizza per il proprio pranzo: ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma se vi fa piacere esplorare le proposte che i negozi on line ci sottopongono, fatevi ispirare dall’ account Instagram di Yumbox, da questo tipo di lunch box oppure da un più particolare porta sandwhich.
In India mangiare in ufficio è un must, e si rischia anche di beccare. Lo racconta il film Lunchbox di Ritesh Batra, dove Saajan, un impiegato, si vede recapitare in ufficio un misterioso pranzo. A Mumbai esiste una rete di fattorini che recuperano e consegnano ai lavoratori pranzi fatti in casa (o al ristorante): a causa di un errore di consegna, il pranzo preparato da Ila Singh e destinato a suo marito, finirà sul tavolo di Sajan: senza conoscersi inizieranno una corrispondenza attraverso il cestino da pranzo.
Nei nostri uffici occidentali, decisamente meno romantici, ci chiediamo come creare un piatto che oltre ad essere buono, sia comodo da consumare davanti al pc. La pasta e le insalate vanno per la maggiore, ma attenzione a salse e condimenti: non tutte le schiscette sono a tenuta stagna.
E poi in pausa può succedere di tutto, come dimostra il corto A lunch break romance di Danny Sagra, un vero gioiello minimal.
Buon pranzo!