Vistaero, cenare con Montecarlo ai tuoi piedi

da | Mar 19, 2014

La notte è una vertigine nera costellata di luci, e la si può ammirare tutta, dalle vetrata del Vista Palace. Hotel di lusso, grandangolo panoramico incoronato su una falesia di Roquebrune Cap Martin, 333 metri sul livello del mare: a gauche l’Italia, a destra la côte d’azur, sotto, a precipizio, Montecarlo.

Nell’ovattato lounge bar – luci ovattate, spirito ovattato, musica ovattata – tutto è al suo posto, anche i cliché: e al tavolino a fianco -come a rassicurarti che tutto va come deve andare- non manca la giovane russa ubriaca in compagnia di un mezz’uomo dal doppio degli anni. Le mandorle tostate, e le olive al forno, però, catturano l’attenzione papillare, mentre lo sguardo si confonde tra le luci monegasche e quelle riflesse dal vetro. A dare spirito ai sogni irrequieti da eterni provinciali di città, contribuiscono il Manhattan e il Martini Cocktail sapientemente shakerati, nella scala tra dolcezza e agonia, sul punto di equilibrio.
Al piano sotto, il ristorante gourmet, affidato dal 2012 a Lucie Pichon, ventinovenne chef di origini bretoni. Ampi tavoli rotondi, commis in perfetta livrea, e la sorpresa di una crepe suzette flambata in sala. Trucchi piacevoli, da gloriosa hotellerie.

La cucina di Pichon sa di Francia mediterranea, ma ha un balcone sull’Italia. È attenta all’architettura dei piatti, sospesa tra audacia e rigore, senza picchi stellari ma decisamente apprezzabile, nell’insieme.

È intrigante l’uovo in crosta di tartufo (scorzone d’Alba) zucca arrostita e spuma di funghi porcini, bastoncini ai semi di papavero (1); come è piacevole il foie gras d’anatra appena scottato, variazioni intorno all’ananas e croccante di cannella (2). Dall’angolo italiano arrivano i paccheri con broccoli, aglio di Vessalico e gamberi: piuttosto nei canoni, ma la bontà dei gamberi c’è tutta.
Tra i piatti principali, la chef osa con il San Pietro con polenta cremosa popcorn caremellati ed emulsione di mais alla vaniglia (3): un piatto che si sbilancia decisamente sul dolce, e che risulta monocorde, alla lunga. Meglio il filetto di manzo saltato con coulis di insalata soncino, funghi porcini grigliati e salsa al Porto (4). Prima del dolce, è una carezza alle proprie convinzioni la chantilly di gorgonzola su cialda all’aglio dolce.
Scenografici, e buoni, i dessert: accattivante la scala del piacere 100% cioccolata (5); azzeccata anche la mela granny confit al sidro e millefoglie di nocciole (6).

Per menu, atmosfera e panorama si spendono circa 75 euro: stesso prezzo per il percorso degustazione, ma c’è anche la possibilità di scegliere, a 51 euro, tre piatti da una ristretta selezione. Il prezzo, non ci si sorprende, lievita con il vino.
Uscendo è forte la tentazione di portarsi via, come souvenir, una delle tante sculture di Botero esposte nella hall. Ma il Casinò aspetta, 333 metri e qualche tornante sotto. Che se si sbanca, non bisognerà rubarlo: un Botero lo si acquista di sicuro.

Bon nuit, è mezzanotte, ma la serata è appena cominciata.

Le Vistaero – Hotel Vista Palace
Roquebrune Cap Martin – 1551, Route de la Turbie
tel. +33 492104000 – www.vistapalace.com

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

Leggi gli articoli correlati

Articoli correlati

Acquapazza, osteria del mare a… Carpi

Acquapazza, osteria del mare a… Carpi

Siamo in Emilia. Pianura, zanzare che cominciano a farsi sentire la sera. Neanche l’ombra di una collina, prati verdi a perdita d’occhio e canali e case isolate. Il regno della tigella, del Parmigiano, dell’aceto balsamico (quello vero, siamo in provincia di Modena)....