Extreme Bruxelles

da | Ott 18, 2010

Oggi cerchiamo di pareggiare l’ago della bilancia geografica, dopo che Alessandro si è mangiato mezza Sicilia. Per cui andiamo a nord, molto a nord. A Bruxelles, per esempio. Sono tanti anni che mi capita di andarci, e in tutto questo tempo non ho mai ordinato uno dei piatti tipici, nonché una delle dieci cose per cui personalmente vale la pena di vivere: le moules frites, le cozze alla marinara accompagnate da patatine fritte.

Si trovano pressoché ovunque, ma poiché tutta la città è un’enorme trappola per turisti e per funzionari europei, il progetto ha previsto una lunga fase preparatoria. Anche perché questa volta volevo una really extreme bruxelles experience. Qualcosa di verace, insomma, per andare sul sicuro. Le indicazioni raccolte un po’ dappertutto convergono verso un unico indirizzo: la Bonne Humeur, in chaussée de Louvain, e non mi è restato dunque altro da fare che dirigermici anch’io.

Appena usciti dalla metro (fermata Madou, sulla 2 o sulla 6)  si capisce rapidamente di essere sulla buona strada: le torri di cristallo della Bruxelles tecnoeuropea restano alle spalle, e non solo in senso geografico. Nei quindici minuti di passeggiata si incontrano esclusivamente Africa Market o Asia Store, con il panorama urbano che si popolarizza gradualmente – con tutte le sfumature di razze, di gastronomie e di parco macchine che la cosa comporta.

Il ristorante è segnalato da un’insegna Jupiler, e dà sulla strada con una piccola vetrina abbastanza anonima. Entrati, l’impressione è quella giusta: un’unica sala col bancone in fondo, pavimento in linoleum, perlinato scuro alle pareti, tavoli e sedie di formica grigia come nelle trattorie italiane. E occhiali che si appannano rapidamente, perché dentro è strapieno di gente che infila le mani in fumanti pentoloni pieni di cozze. Due i tocchi che hanno del sublime: i poster alle pareti con tutti i pesci del mare (ce n’era uno così nella mia casa di campagna, vent’anni fa) e il bagno che è nel vano scale del palazzo.

Tovaglietta di carta, sacchettino con le posate, una birra e via. Le cozze sono in porzioni da un chilo e da un chilo e mezzo e si possono scegliere alla marinière (cioè con sedano e cipolla), all’escargot (la nostra marinara: aglio e prezzemolo) e alla birra, altro classico belga. Da precedenti esperienze conservavo un certo scetticismo verso l’accoppiata cipolla-sedano, non all’altezza di quella aglio-prezzemolo, ma mi ero imposto una extreme bruxellese experience e quindi che marinière sia.

La casserole che mi arriva è piena, i mitili sono eccellenti: il guscio è piccolo ma il contenuto esplode, dei carnosissimi macisti color arancione pallido. Si sciolgono in bocca. E – anche se mi resta il dubbio che con aglio-prezzemolo fossero migliori – devo ammettere che sedano e cipolla, presenti in abbondanza, fanno la loro porca figura: il risultato è più morbido e dolciastro, meno aromatico e saporito, ma assolutamente dignitoso anche per chi resta della propria idea, come me.
Andando avanti a mangiare non posso non convincermi che le cozze sono veramente ottime. Vaglielo a dire agli spezzini. Mi spiegano che hanno un unico produttore che li serve due volte al giorno, per un totale di circa 600 chili alla settimana. Tutte rigorosamente della Zelanda.
Le patatine fritte intanto sono deliziose. Fatte a mano, fritte in un mix d’olio e grasso di bue (che ci volete fare, qui è la tradizione), perfette nel grado di croccantezza/morbidezza. Sono sazio e felice.

Note tecniche: in Belgio le moules frites sono care, molto care. Qui ad esempio costano 23 €, sappiatelo. Il ristorante è rinomato anche per altre specialità, come l’anguilla al verde o il coniglio alla gueuze, che però non ho provato. Servizio professionale e rapido, magari un po’ freddo se vi aspettate il calore delle nostre trattorie (ma in fondo siete lì per mangiare). Non dimenticate di prenotare, è praticamente obbligatorio, e non vestitevi da sera: vi si attaccherà un inconfondibile odore di fritto addosso.

Ah… ero l’unico non-belga 🙂

Restaurant La Bonne Humeur

Indirizzo: Chaussée de Louvain 244, Bruxelles
Telefono: 02 2307169
Giorno di chisura: lunedì e martedì
www.labonnehumeur.be

Autore

Giulio Nepi

44 anni, doppio papà, si occupa da aaaaanni di comunicazione web. Genovese all’anagrafe ma in realtà di solide origini senesi, ha sposato una fiamminga francese creando così un incasinato cortocircuito di tradizioni enogastronomiche

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