Il Bagnun

da | Lug 15, 2014

Certo, i leudi sulla spiaggia sono scomparsi e il vino si compra al supermercato e non arriva via nave, nelle botti, dall’Elba. Girovagando sul lungomare non si vedono più le reti stese ad asciugare e gli anziani a rammendarle, con aghi enormi e dita di cartavetro.

Perché vi annoio con queste considerazioni che sanno vagamente di “bei tempi andati”? Perché dal 17 al 19 luglio 2015 a Riva Trigoso torna la Sagra del Bagnun!

Un piatto che è tradizione e riassume in pochi ingredienti la storia di questa frazione di Sestri Levante. Ma andiamo con ordine: la Sagra giunge quest’anno alla 54° edizione, e nella giornata di sabato sul lungomare viene allestita una gigantesca distribuzione gratuita di questo piatto. Basta armarsi si pazienza e attendere in coda.
Tanti gli eventi collaterali, ma tutto gira intorno al Bagnun, il piatto tipico di questo pugno di case stretto tra i monti e il mare, il piatto dei pescatori, facile da preparare a bordo, il piatto di chi – per campare – faceva la spola sui leudi tra la Liguria e l’Elba, caricando sabbia all’andata e scaricando, come detto, botti di vino al ritorno. Tutto questo non c’è più, è vero, ma non è una buona ragione per privarsi una pietanza tanto semplice quanto gustosa!

A questo punto, la ricetta: servono le acciughe, fresche, lucenti. Acciughe di Riva Trigoso, le migliori. Serve pomodoro (fresco, ma anche i pelati vanno bene, anzi forse sono meglio), olio d’oliva, aglio e cipolla, prezzemolo, sale e poco peperoncino, un bicchiere di vino bianco e le gallette del pescatore. Per prepararne 4 porzioni, acquistate un chilo di pesce azzurro, e procuratevi mezzo chilo di pelati.

Iniziate facendo soffriggere olio, aglio e cipolla a fettine in una pentola, meglio se di terracotta. Appena la cipolla si indora, aggiungete i pomodori fatti a pezzi e un mestolo d’acqua, fate cuocere a fuoco medio e mescolate, regolando di sale e insaporendo col peperoncino (a piacere). Aggiungete le acciughe (bisogna togliere la testa e le interiora) e il vino bianco,  e quando il sugo si riasciuga spegnete il fuoco. Prima di impiattare, mettete sul fondo una o due gallette di pane. Il bello, alla fine, è proprio quello.

Autore

Nicola Cavagnaro

Calcio, basket e cucina, le mie grandi passioni. Mi piacerebbe anche riuscire dignitosamente in almeno una di queste attività, ma sarà per la prossima volta. Nato a Sestri Levante, redattore siti web e telecronista. Difficile farmi stare zitto!

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