Commenti negativi sul web? Il mondo fuori esiste ancora

da | Lug 16, 2014

Finirà che potremo lamentarci, grazie ai nostri telefoni smart, condividendo con il mondo intero la frustrazione per un servizio lento al ristorante. Forse finirà che il servizio sarà più lento proprio perché noi stiamo facendo la voce grossa con l’universo e non ci accorgiamo di quello che ci succede intorno. Anzi, forse succede già.

Secondo questo sfizioso articolo di Wired un ristoratore newyorkese – dopo alcuni commenti negativi online – ha deciso di pagare un team di consulenti per capire come uscire dal cul de sac. Ha fatto un’indagine e ha scoperto che il tempo di permanenza dei suoi clienti nel locale è effettivamente aumentato negli anni, ma soprattutto a causa dell’utilizzo dei cellulari da parte di questi. Tiè, pare abbia esclamato.

Non sarà uno studio accurato, ma se non altro è una bella iniziativa di comunicazione da parte del proprietario, che non si è fatto lacerare e ha cercato una risposta. La fonte di questa news è stata rimossa per cui suppongo che non sapremo mai se è vera o no, ma mi ha fatto venire in mente un episodio.

Il commento negativo è veramente un ba bau per molti esercenti. C’è gente che ci passa le nottate a litigare, che patisce come un cane. E ci mancherebbe, è pur sempre la tua immagine. Di recente mi è capitato di mangiare in una osteria vecchio stampo. Perlinato alle pareti, cucina a vista (ma non nel senso figo), lavoratori in pausa pranzo, pesce fresco cucinato in modo semplice. Da decenni. A fine pranzo viene fuori, per caso, l’argomento web. L’oste si irrigidisce immediatamente. Si vede che nella sua mente si addensano subito nubi minacciose: “no, no, no, lascia perdere. Che poi mi dicono anche che c’è anche delle seccature” (senti tipica còccina genovese). Il commento, appunto, è spesso sinonimo di lingue biforcute (“che poi non capiscono un belino”) e in malafede. Se c’è una cosa certa è che fa più male una critica di quanto si goda per cento elogi.

Così il nostro se ne sta sereno lì, fuori dal dibattito globale e vicino ai suoi clienti, che sono gli stessi quasi tutti i giorni e abitano dall’altra parte della strada. Magari ha le sue preoccupazioni, ma quelle che vengono dalla rete le vuole evitare. Faccio una ricerca online e scopro che il locale è chiuso (ma come, ci sono stato la scorsa settimana), poi link ai dati della snc, partite iva (quando escono quelli vuol dire che il posto è veramente assente dalla rete). Il pensiero che qualcuno scriva male di lui su un telefono fa strano all’oste, lo spaventa, non ne vuole sentir parlare. Così io che bazzico ormai più il lato oscuro del pianeta, quello online, sorrido e penso “toh il mondo fuori (dal web) esiste ancora”. Poi, giustamente, vengo a scriverlo qui.

ps: si mangia bene in questo posto, ma non direi mai dov’è manco sotto tortura.

Autore

Daniele Miggino

Lavora sul web sotto diverse spoglie da svariati anni. Mezzo piemontese e mezzo lucano, è nato a Genova. Nella sua stirpe si trovano contadini e zii d’America, osti e viaggiatori. Sarà per questo che è uscito fuori così.

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