La scorsa settimana, a causa di un piccolo incidente di percorso (precisamente nel percorso ufficio-casa che faccio tutti i giorni) non ho potuto raccontarvi la ricetta “sentimentale”: recupero oggi con uno dei miei dolci carnevaleschi preferiti, di quelli che per me hanno una storia familiare. Ecco a voi i galàni o cròstoli.
Il motivo per cui mi ostino a chiamarli “alla veneta”, ovvero gàlani/cròstoli, è perché metà della mia famiglia è nata da quelle parti e questo dolce, preparato a casa dei miei nonni una sola volta all’anno quando ero bambina, rappresentava per me la celebrazione di questa festa borderline tra sacro e profano.
Anni dopo ho scoperto il motivo per il quale preparare questo dolce era un rito. Nel 1944, in piena Seconda Guerra Mondiale, i miei nonni si sono sposati. Era novembre, c’era ben poco per cui festeggiare. C’erano i fischi delle bombe, le sparatorie, le tessere per il pane, i soprusi: di quella roba là non mancava proprio nulla. Molto poco per cui star allegri. E qui vi voglio. Questi due, giovanissimi, si son detti di sì, così, senza tutte le menate che ci si fa oggi. Han colto l’attimo e Booom! …altro che bomba.
Comunque c’era un problema: si voleva provare a far festa e i ben trenta invitati all’avvenimento dovevano pur mangiare qualcosa. L’idea di una zia ha presto risolto il problema del non avere materialmente molti ingredienti per allestire un banchetto: “Facciamo i cròstoli, ne faremo per tutti”. Così andò.
Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
(Il trionfo di Bacco e Arianna – 1490 – Lorenzo de’ Medici)
Preciso che quando in casa mia si dice “ne faremo per tutti” significa proprio per tutti: quindi anche per la vostra famiglia, i vostri vicini, i vostri discendenti. Però, fortunatamente per voi, questa non è la ricetta originale tramandata di generazione in generazione, quella da affrontare in due, cazzutamente: stendi-la-pasta-falla-più-sottile-friggi-leggermente-(ustione)-zucchero!
Gli ingredienti provengono dalla ricetta trovata sul Cucchiaio d’Argento, le immagini fanno riferimento alla ricetta tramandata. Buona frittura!
Ricette di carnevale: le bugie (chiacchiere, crostoli, galani, frappe, cenci)
- 250 g di farina
- 1 uovo
- 1 tuorlo
- 50 g di zucchero
- 1 bicchierino di vino bianco
- zucchero a velo
- olio per friggere
Impastate farina, zucchero, uovo, tuorlo, due cucchiai d’olio, il vino e lasciatela riposare per mezz’ora.
Quindi tiratela a sfoglia sottile.
Con la rotellina dentellata tagliate delle striscioline lunghe circa dieci centimetri e larghe quattro
Friggete le chiacchiere in abbondante olio bollente ritirandole quando sono dorate. Sgocciolatele, asciugatele su carta assorbente da cucina.
Cospargetele di zucchero a velo, disponetele con delicatezza sul piatto da portata e servite.