Leggerezza, ci vuole leggerezza, nella testa e nella pancia. Manca quasi un mese a Natale e dobbiamo arrivarci in discreta forma, altrimenti non supereremo la consueta mangialonga sulle tavolate dei parenti. Mentre riflettevo (già!) su un’idea di menù natalizio per la Sacra Family, ho fatto un esperimento, e come cavia ho utilizzato un pesce dal costo contenutissimo: “così, se va tutto a quel paese, chissene” mi sono detta. Ho approcciato la platessa.
È proprio un pesciolino difficile. Spesso te lo ritrovi lessato nelle mense, fondamentalmente non ha un sapore indimenticabile, viene commercializzato spesso congelato e appena lo tocchi si disfa: non ha quel bel colorito da salmone norvegese che già ti ispira mille pensieri solamente guardandolo.
[Ho appena finito di scrivere questa cosa e ho pensato “Donne! ma anche Uomini! Vi sarete ritrovati anche voi in un tête–à–tête metaforico con una platessa!” quindi lo lascio… come nella migliore tradizione del Friday I’m in love papillo, versione unisex.]
Nel caso in cui il pesce che volete cucinare sia anonimo, questa è la ricetta giusta per voi: create un diversivo e schiaffatelo in padella!
Platessa alle nocciole
Ingredienti per 2 persone:
- 250 gr. di filetti di platessa
- 30 gr. nocciole tritate
- un cucchiaio di farina Manitoba
- 60 gr. burro
- sale, pepe
- il succo di un limone
La ricetta
In un piatto mescolate la farina e le nocciole tritate, mentre in un pentolino avrete fatto sciogliere a fuoco moderato metà del burro. Passate quindi i filetti di platessa nel burro fuso e poi nella farina. Sistemate in padella e fate rosolare per un paio di minuti per lato facendo attenzione a non bruciare le nocciole e a girare il filetto con una spatola larga, si sfalda facilmente.
Servite i filetti ben caldi completando il piatto con sale e il succo del limone unito al burro fuso.