Ho incontrato Laura e Luca a metà del mio primo viaggio americano: avevamo preso un appuntamento per l’intervista papilla, così, da sconosciuti, appena qualche giorno prima della mia partenza dall’Italia.
La loro storia è molto bella, ma anche molto faticosa: Laura e Luca nel 2007 hanno fatto una scelta, ovvero mollare tutto (entrambi facevano gli attori) e andare a vivere a New York.
L’inizio, come potete immaginare, è stato in salita per tutti e due. Laura continuava a farsi strada nel mondo dello spettacolo tra una concorrenza spietatissima e nel frattempo apriva il suo blog in cui raccontava la sua – la loro – esperienza. Luca, dopo una parentesi prima da cameriere e poi da manager in un ristorante di Brooklyn, aveva deciso di diventare imprenditore di sé stesso, aprendo un ristorante, o, meglio, una pizzeria.
Secondo il loro racconto e il loro gusto, la pizzeria più buona di Manhattan è Kesté Pizza e Vino (271 Bleecker street) e il posto migliore dove poter imparare l’arte della pizza non poteva che essere proprio quello, di proprietà di Roberto Caporuscio, che è anche il presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani negli USA.
Dopo questa esperienza Luca aveva deciso che i tempi erano maturi per realizzare il suo progetto proprio in uno dei quartieri preferiti da lui e Laura: Boerum Hill, Brooklyn. Trovato il locale, è iniziata la ristrutturazione, realizzata personalmente da Luca insieme al socio dell’epoca. Ho visto alcune immagini di com’era il locale e non posso che fare a Luca i complimenti per il risultato finale!
Sottocasa è un ristorante accogliente e confortevole, ben curato, con una selezione di pizze veraci e una lista di birre che accontenta tutti i palati. Mentre aspettavo la mia ordinazione ho gustato una birra artigianale (ReAle Extra, ambrata e profumata) e mi sono goduta l’attesa nello spazio ricavato nel retro del locale, allestito come una serra di vetro in un piccolo giardino, con tavolini e sedie di legno e tende bianche al soffitto, di gusto un po’ retrò (e sì, c’era una mini piantagione di basilico, ci siamo molto presi in giro sull’argomento, è stato divertente).
La mia pizza è arrivata dopo una breve attesa, cotta nel forno realizzato su misura per il locale e spedito direttamente da Napoli. Gli ingredienti, a maggioranza italiani a partire dalla farina Caputo per l’impasto, sono di ottima qualità. Per chiudere la cena è arrivata una pizza dolce, con nutella e mandorle pelate tagliate fini e spolverata di zucchero a velo: l’ho spazzolata di gusto in un secondo, avevate dei dubbi?
Sottocasa è stato un grande sollievo per il mio stomaco – e il mio spirito! – non abituato alla cucina americana, un momento in cui mi sono sentita a casa grazie all’amichevole accoglienza di Laura e Luca e un posto da consigliare senza alcun dubbio se avete in programma un viaggio a NY.
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