D’accordo, forse esagero con la partecipazione agli eventi birrari, ma se non vado chi ve li racconterebbe? Ad agosto ad esempio non si può mancare il Great British Beer Festival a Londra, la maggiore manifestazione birraria inglese (date un’occhiata al sito per farvi un’idea dell’evento, e anche a quello del Camra, l’associazione che lo organizza dal 1977).
L’atmosfera del festival è molto piacevole, consiglio a tutti una mini-vacanza londinese per farci un salto, assaggiare quasi tutto il bevibile anglosassone e una favolosa selezione di birre americane, oltre che europee (quest’anno erano presenti anche alcune birre francesi, spagnole e persino islandesi!).
Per il secondo anno ho partecipato come volontaria al bar dove sono ospitate le birre italiane, oltre a quelle belghe ed olandesi: le nostre birre, raddoppiate in numero rispetto allo scorso anno, hanno fatto un figurone.
La selezione è ristretta per motivi logistici (gli inglesi non ci danno ancora un grande spazio, secondo me iniziano a temerci…), ma in tanti ormai conoscono già i nostri birrifici e li apprezzano. Molte persone arrivano con una lista della spesa e sanno già cosa vogliono assaggiare o portare via (quest’anno avevamo solo bottiglie), poi ci sono i curiosi che vogliono provare cosa combiniamo, e la maggior parte delle volte tornano ad assaggiare ancora! Insomma, è stata una bella occasione per tenere alta la nostra bandiera nella perfida Albione 😉
Appena rientrata sono andata al terzo compleanno del Birrificio del Forte, a Pietrasanta. Un po’ perché non ero mai stata a visitarlo, un po’ perché Francesco, il birraio, è stato uno dei protagonisti del GBBF e la sua Due Cilindri – una porter molto equilibrata con belle note di caffè, cacao e liquirizia nel finale – è stata molto apprezzata.
La birra artigianale italiana ha poi vissuto nei due giorni scorsi il suo momento di piena gloria al Baladin Open Fest a Torino. Teo Musso ha organizzato un evento che ha superato ogni aspettativa (si parla di circa 50mila persone tra sabato e domenica) per festeggiare i 18 anni della bevanda: ci si riferisce infatti al 1996 come anno di inizio dei primi birrifici artigianali, tra cui ovviamente Baladin, Lambrate, Birrificio Italiano (guarda caso tutti presenti al GBBF).
È stato davvero un festone, come dicono i gggiovani, c’è stato infatti anche uno skate contest, visto che il locale si trova nel bel mezzo dell’unico skate park di Torino e ogni tanto ci sono stati dei dissapori, ma direi che Teo ha rimediato alla grande. I birrifici presenti erano 55, con 160 birre rappresentate, alcune sono volate via già nelle prime ore di sabato, per esempio Loverbeer è stata subito spazzolata. Per quanto riguarda il cibo erano presenti diversi street food, come la focaccia al formaggio di Recco, le bombette pugliesi, trippa e lampredotto, gnocco fritto, oltre agli immancabili hamburger e alle fatate dell’Open (sì, fatate con la effe). Altro punto di forza è stata la presenza di moltissimi birrai, eppoi addetti al settore, curiosi, appassionati, ci sono stati incontri e laboratori – anche di showcooking vista la presenza di Chef Kumalè, che noi genovesi amanti del Suq conosciamo bene.
Per adesso è tutto, salvo che venerdì andrò al Villaggio della Birra a Buonconvento. Non posso non andare… chi viene?
Se non piove io a Buonconvento ci sono…