Mondial fùd(t): 2006 • Germania, ITALIA

da | Lug 11, 2010

E venne il giorno della finale. Stasera tocca a Spagna e Olanda. Non sappiamo chi vincerà, ma quel che è certo che una nuova squadra aggiungerà per la prima volta il suo nome nell’albo d’oro dei Mondiali. L’ultimo post di Mondial fùd(t) è dedicato ai mondiali di quattro anni fa. Così poco tempo è passato? A vedere i risultati di questo mondiale sudafricano sembrano essere passati secoli. Francia e Italia, le due finaliste nel 2006, non sono riuscite nemmeno a passare il turno preliminare, finendo ultime nei loro rispettivi gironi. L’Italia allora aveva una difesa di ferro (guidata da un Cannavaro strepitoso), un attacco pericoloso e un uomo in panchina che non sbagliava un cambio. La Francia aveva tanti buoni giocatori (e uno grandissimo, in mezzo al campo) e un uomo in panchina antipatico come pochi. In quattro anni cosa è cambiato? L’Italia si è trovata con una difesa imbarazzante, guidata dallo stesso Cannavaro d’allora, sì, ma in condizioni pietose, un attacco anemico e un uomo in panchina, lo stesso d’allora, sì, ma confuso da certezze granitiche poggiate su fondamenta di sabbia. La Francia, in Sudafrica, è stata tanti buoni giocatori ma non un collettivo, orfana di Zidane, con lo stesso allenatore d’allora, sì, ma talmente sconclusionato nella gestione della squadra da apparire quasi simpatico. Meglio pensare a quattro anni fa, allora, alla semifinale vinta con la Germania (miglior partita giocata dall’Italia da un bel po’ di tempo a questa parte); a una finale non bellissima, ma vibrante. In attesa del nuovo campione, festeggiamo Cannavaro e compagni con una zuppa di cozze napoletana (© ph Food Lovers Odyssey).


Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

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