Naturalmente allergici…

da | Apr 12, 2012

Notizia di questi giorni: vengono riabilitate le intolleranze alimentari. Almeno, anche se non esiste una prova certa della loro esistenza, possono essere identificate con una serie di sintomi di varia natura (mal di stomaco, mal di testa, depressione, affaticamento) e imputate a un malassorbimento dei carboidrati, almeno stando alle ultime ricerche in campo. Ma se l”intolleranza è incerta, sono invece certi i cibi più a rischio allergie.

La stessa Unione Europea ha provveduto a stilarne un elenco: sedano, cereali che contengono glutine, uova, pesce, lupini, latte, molluschi, senape, noccioline, semi di sesamo, crostacei, soia, solfiti e noci. Ma c’è di più: se un prodotto contiene uno di questi alimenti è obbligato a dichiararlo in etichetta. La lista pur non essendo lunga contiene alcune sorprese.

È inclusa tutta la cucina di mare, ma anche l’intero regno dei formaggi e buona parte dei cereali. Non mancano gli insospettabili (come il sedano) e gli introvabili (i lupini), come possiamo individuare anche qualche grande escluso. Che fine hanno fatto fragola, mirtilli e altri frutti di bosco? Siamo di fronte a una dimenticanza oppure possiamo definitivamente bollare come leggenda l’allergia ai frutti di bosco? E la reazione di prurito a pesche e fragole come si potrà definire? Non è allergia perché il cibo non è nella lista e non è intolleranza perché non esiste prova della loro esistenza. E, dunque, cosa sarà?

Autore

Fabio Molinari

L’unica persona sera in questa gabbia di matti. È un po’ che non scrive su Papille, ma ci ha lasciato bellissimi pezzi su vini, posti in giro per l’Italia e cazzabubole

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