Pizza: mai più senza acciuga e cappero

da | Mag 10, 2010

Per motivi che non sto qui a spiegare, ho mangiato diverse pizze nelle ultime settimane. La prima cosa da dire è sono ufficialmente passato nel mio periodo Napoli. Dopo una lunga militanza in categoria Diavola, con la sempre presente Margherita a far da vero punto di riferimento, e di tanto in tanto una marinara – vera essenza della pizza – in questo momento sul disco rosso mi attizza l’acciuga,  col cappero.

 

Per gli stessi motivi di cui sopra, ho mangiato diverse pizze modello ‘vera napoletana’ nelle ultime settimane: forma rotonda piuttosto contenuta, bordo deciso, alto, morbido, mozzarella di bufala come se piovesse (anche se ho qualche dubbio che la bufala sia l’ingrediente originale partenopeo), pasta anch’essa morbida e leggermente più alta del normale.  Cos’è il normale? La pizza che avete sempre mangiato se non siete nati sotto il Vesuvio.

Attenzione però, non siate pressappochisti. Anche la pizza-non-vera-napoletana ha le sue identità, e sono multiple. Dalle superleggere, a grandezza variabile (possibilmente enormi), e quelle più equilibrate, a pasta consistente oppure modello carta velina, piccole, grandi oblunghe. Fino a quella che ordino solitamente a domicilio, tutta spatasciata su un lato dal cartone per la discesa che si cucca dietro al in pizza express in vespetta. Un vero macello.

Sono dunque nel periodo Napoli sia come modello di pizza, sia come genere, e devo dire che le trovo veramente bbbuone (con la o chiusa ovviamente). Quasi quasi uno pensa che quella è La pizza.

Certo, però, dopo un po’ mi viene in mente la sublime leggerezza e succulenza della pizza con cipolla rossa e gorgonzola di Leo, la teutonica perfezione di quelle del Pisacane. L’irresistibile untazza di quelle da fornaio, rigorosamente a tranci rettangolari.

Di sicuro c’è che la voglia di pizza è governata da qualcosa di libidinoso, più che per altre cibarie.  E che quando si esagera, come ho fatto io, è meglio smettere per un po’. Ma questa è un’altra storia.
Insomma, alla fine non riesco a decidermi: quale preferisco? E voi quale preferite?

Autore

Daniele Miggino

Lavora sul web sotto diverse spoglie da svariati anni. Mezzo piemontese e mezzo lucano, è nato a Genova. Nella sua stirpe si trovano contadini e zii d’America, osti e viaggiatori. Sarà per questo che è uscito fuori così.

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