È dura la vita del ristoratore ai tempi di Tripadvisor. Uno strumento che sulla carta democratizza e universalizza le altrimenti elitarie recensioni di ristoranti, ma che della democrazia e dell’universalità si porta dietro pure le magagne – leggi alla voce scazzi, vendette, palese inadeguatezza grammaticale e gustativa del recensore, ridicole classifiche con gelaterie come “miglior ristorante”.
Nel tempestoso rapporto fra ristoratori e “Trippa” trova sostentamento un ormai nutrito genere di giornalismo, e persino un po’ di giurisprudenza. Su Facebook ha ormai superato i 200mila fan la pagina Insultare su Tripadvisor sentendosi grandi chef, dedicata alle perle di saggezza che gli utenti lasciano sul web – e alle a volte sconclusionate risposte dei gestori.
A volte però si incontrano piccoli capolavori, come quello lasciato da Fausto Cavanna, un oste genovese colto, ironico e graffiante. Lo trovate alla Taverna di Colombo in vico della scienza, centro storico. E ascoltate noi: non chiedetegli l’insalata.