La politica delle bollicine

da | Mag 7, 2012

Il leghista Luca Zaia, da ministro dell’Agricoltura aveva reso il Prosecco un cavallo di battaglia, simbolo del made in Italy, vessillo dell’opposizione  al resto del mondo. Sarà solo questione di gusti, ma oggi il suo collega di partito Flavio Tosi, riconfermato sindaco dell’enoica Verona dopo diverse vicissitudini tutte interne al centrodestra, cede al richiamo d’Oltralpe e festeggia brindando con Champagne Pommery, come si può notare nella foto tratta dal Corriere.it.

E mentre attendo le immagini di un Francois Hollande con in mano una bottiglia di Franciacorta, io scendo in cantina e mi vado a prendere una bottiglia di vino fermo, fermissimo, che di spumeggiante, in questi tempi, non c’è proprio nulla.

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

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