Due giorni di Vinitaly, quanti vini abbiamo assaggiato? Una marea, bianca e rossa. Molti ci sono piaciuti e avremmo voluto anche fotografarli, ma la lucidità, a tratti, mancava. In questo collages segnaliamo sei cantine. Un omaggio al Veneto, con due bottiglie della Valpolicella, e quattro bianchi che abbiamo apprezzato.
Amarone della Valpolicella Classico 2006
Brigaldara
Un amarone potente (16,5% d’alcool) ed elegante, morbido e caldo, ampio al naso, che si apre con frutti di bosco, chiodi di garofano e una nota balsamica per chiudersi con un bel profumo di confettura di prugne. Il Case Vecie, amarone di punta della cantina, è una bevuta che consigliamo a tutti.
Valpolicella Superiore 2007
Az. Agr. La Cavalchina
Cavalchina è un nome storica della zona di Custoza, ma con l’etichetta Torre d’Orti ha iniziato a fare anche un Valpolicella Superiore abbastanza piacione: al naso predomina la frutta matura e i sentori vanigliati del legno. Il sorso è caldo e abbastanza lungo.
Langhe Bianco Pensiero Infinito
Bricco Maiolica
Di questa cantina piemontese avevamo già assaggiato l’ottimo Langhe Bianco Rolando, uvaggio di chardonnay e sauvignon dall’interessante rapporto qualità/prezzo, così come il Dolcetto di Diano d’Alba Superiore Sorì Bricco Maiolica. A Vinitaly abbiamo provato questa chicca, un chardonnay in purezza affinato 33 mesi in barrique e 10 nel legno, proposto solo in magnum (1000 esemplari), dal prezzo decisamente alto (poco meno di 100 euro). Il piacere di questo assaggio, però, è stato grande.