Franciacorta Rosé alla prova del calamaro

da | Dic 12, 2016

Lo confesso. Almeno una volta alla settimana devo mettermi ai fornelli, spignattare, sperimentare ricette che possano valorizzare al massimo le mie adorate bottiglie e soprattutto “spammare” amici di Facebook e seguaci di Instagram con le immancabili foto dei piatti. E allora, ecco una piccola rubrica di cucina, dove però il punto di partenza è il vino. E da quale vino possiamo iniziare se non dal mio amatissimo Franciacorta?

Il vino: Cascina Clarabella – Annalisa Faifer

Piccola premessa: Cascina Clarabella è un progetto meraviglioso.
Ha lo scopo di promuovere percorsi di cura e di creare opportunità lavorative per persone con disagio psichico attraverso lo sviluppo di attività produttive. Nasce nel 2002 ad Iseo, cuore della Franciacorta, ed è un consorzio di cooperative sociali, tra cui una cooperativa agricola che diffonde la cultura, la conoscenza e la valorizzazione del territorio con coltivazioni biologiche. Tra cui chiaramente anche il vino.

Il Franciacorta Annalisa Faifer è un omaggio alla donna che ha fondato la realtà agricola di Clarabella, il cui carattere forte e carismatico si rispecchia in questo vino.
È un rosé ottenuto dalla vinificazione di uve biologiche pinot nero (85%) e chardonnay (15%), e riposa sui lieviti 30 mesi.

A colpire è innanzitutto il colore, rosa antico (la didattica buccia di cipolla), delicato e deciso allo stesso tempo. I profumi sono intensi e spaziano dagli aromi floreali ai frutti rossi, dal tipico sentore franciacortino di pane e lievito alla mandorla tostata. Il sorso in bocca risulta sapido e minerale, il vino è strutturato soprattutto grazie al pinot nero che ne conferisce questo aspetto.

La ricetta: calamaro grigliato con crema di patate viola, cavolo viola saltato e pinoli tostati

Per le sue caratteristiche ho deciso di abbinarlo ad una crema di patate viola con calamaro grigliato, cavolo viola saltato e pinoli tostati. L’effervescenza e la sapidità del vino vanno a contrastare la tendenza dolce e quella sensazione di grassezza in bocca della crema di patate viola che ho preparato lessando le patate, lasciandole raffreddare per permettere al colore viola di restare vivace, frullandole con un po’ di latte e burro per donare alla crema un effetto lucido.

La struttura delle bollicine in questione è sostenuta dalla carnosità del calamaro, cotto semplicemente alla piastra senza grassi.
L’intensità dei profumi e la persistenza del vino si sposano con l’aromaticità del cavolo cappuccio rosso, tagliato finemente e saltato pochi minuti al wok e con i profumi sprigionati dal pinolo tostato che arricchisce il piatto con la sua croccantezza.

Completa la ricetta una spolverata di prezzemolo essiccato, facilissimo da preparare (si lascia il prezzemolo per circa 1 ora nel forno ventilato a 50°) e validissimo sostituto delle preparazioni già confezionate.

Impiattamento da “voglio diventare una chef” e click, immancabile foto.

Autore

Elena Benacchio

Ragazza dai gusti difficili: le piacciono rossi ma morbidi, bianchi ma secchi… Maniaca di fotografie al cibo, si dedica frequentemente al “foodporn”. La nostra sommelier, da trent’anni invecchia nella classica “botte piccola” ed è amante del vino buono

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