I Carpazi sono laggiù, lontani, quella linea di montagne azzurrine che ci possiamo solo immaginare, poco prima dell’infinita pianura russa. Attraversano Polonia, Cechia, Slovacchia, Ucraina, Ungheria e Romania. Culture, popoli, lingue, cucine, che complici cinquant’anni di naftalina sovietica hanno ancora attaccata l’etichetta di “altrove”. Evocano lontananze, persino in questo scorcio di secolo imbastardito dove viaggiare – traslando le chiappe o digitando su una tastiera – non è mai stato così facile.
Il (graficamente bellissimo) menù squaderna quattro portate: antipasti, zuppe, piatto principale e dolci. Per i nomi, ahi. Bisogna aver questa abilità di lingua per pronunciarli correttamente. Ad ogni modo l’importante è mangiarli.
Obbligatorio un assaggino di Wędliny i ser, con i classici salumi affumicati dell’est, giusto per aprire lo stomaco prima di passare alle zuppe – piatto essenziale nella gastronomia mitteleuropea, l’equivalente culturale della nostra pastasciutta. Saporitissime e goduriose: nota di merito per la Zurek na zakwasie e la Česneková Polévka. Un po’ sotto le aspettative invece il Boršč, che probabilmente soffre della difficile reperibilità della giusta barbabietola.
Fra i main courses la scelta si fa difficile. Ma il consiglio è d’obbligo: ordinate senza indugio alcuno i Pierogi, ravioli polacchi ripieni di crauti e funghi, saltati con burro e cipolle. Un piatto che vale la serata! E persino un punto esclamativo, merce rara fra queste righe. Su ordinazione è anche possibile farsi preparare la Galeria Pierogów – cioè pierogi con diversi tipi di ripieni.
Goduriosi anche il Bigos – stufatone di carnazze varie, impegnativo – e l’intramontabile Gulyas (il gulasch). Per stomaci meno capienti andrà invece benissimo la lonza di maiale con senape e mele (Schab w Jabłkach).
Meritano una parola le birre, tutte di Malastrana, birrificio artigianale boemo, e buonissime (la pils su tutte). Il Kowalski è inoltre il primo pub ufficiale italiano dell’etichetta, oltre ad essere probabilmente l’unico che serve le birre con la tradizionale spina a rubinetto.
E l’ammazzacaffè? Affidatevi a Pier, la cui conoscenza della wodka è quasi sconfinata. Sì, wodka, quella cosa che guardate con sospetto al supermercato e che invece – se vi fate guidare da Pier tra le decine di bottiglie a disposizione – è inaspettatamente buona.
Kowalski
indirizzo: Via dei Giustiniani 3r, Genova
telefono: 345 0424398
giorno di chiusura: martedì