Buratto, a Genova sbarca la pizza gourmet

da | Dic 4, 2014

Farina macinata a pietra, lievitazioni lunghissime, prodotti del territorio e ricette decisamente originali. Sarebbe una pizza, ma “questa non è una pizza”, come si diverte a provocare il payoff di Buratto, la nuova pizzeria al taglio che ha aperto da un paio di mesi in via di Porta Soprana a Genova. In effetti no, non assomiglia proprio alla classica pizzetta: né di aspetto, né – che è ciò che qui ci interessa – di gusto.

L’intrapresa è di Marino Poerio, una famiglia di ristoratori alle spalle (il rimpianto Bakari a Genova) e un passato prossimo da venditore di orologi di lusso: la storia di questa idea un po’ folle la racconta lui stesso nel suo blog.
Già il nome, Buratto, è una dichiarazione di intenti. “Buratto” è infatti il setaccio che i mulini usano per passare la farina dopo la molitura: individua anche una tipologia di farina semigrezza, simile a quella che qui usano per fare la pizza.

L’impasto di Buratto è infatti frutto di un’attenta ricerca: miscela di frumento di tipo 1 e integrale, farro setacciato e piccolo farro (dicocco). Tutte le farine vengono macinate a pietra e provengono dal Mulino Ronci.
La pizza che ne viene fuori è alta, con un’occhiellatura ampia risultato di una lievitazione paziente con pasta madre, croccante fuori e soffice dentro. E, non ultimo, più digeribile.

Le pizze, dicevamo. Iniziamo dalla Marghe (rita), giusto per non farci sopraffare dal condimento e goderci al massimo le gioie di un impasto scuro, fragrante, profumato di cereale. Poi però lasciamoci andare e spilluzzichiamo: la mezza porzione viene via a 2 €, e con sei euro (quindi tre porzioni con tre assaggi differenti) ci si sazia.
C’è la Mantua (crescenza, gorgonzola, zucca e mandorle tostate), la Pizzalandrea (cipolle, olive, capperi e acciughe), la Heidi (patate, fiordilatte, radicchio e taleggio) o la Crescinfiore (crescenza, zucchine in fiore, pesto e olive), ma se ne possono trovare anche con sopra le pere, il cavolo cappuccio o la testa in cassetta. Oltre alla stagionalità, ci sono le specialità del giorno: il mercoledì trippa (sì, pizza con la trippa) e venerdì magro e quindi baccalà (patate, baccalà, peperoni e olive). Eccellente anche la Baciata, una pizza-focaccia aperta e guarnita a seconda dell’estro del momento (imperdibile l’accoppiata San Sté e salame di Sant’Olcese).

Il locale è piccolo ma accogliente, c’è qualche scranno per mangiare sulla mensolina, altrimenti ci si fa incartare il trancio e via. Da bere una piccola selezione di ottime birre belghe, quasi tutte trappiste.

Facile previsione papilla: the next big thing in town.

 

Buratto

Indirizzo: via di Porta Soprana 61r
Telefono: 392 976 8530
Giorno di chiusura: domenica

Autore

Giulio Nepi

44 anni, doppio papà, si occupa da aaaaanni di comunicazione web. Genovese all’anagrafe ma in realtà di solide origini senesi, ha sposato una fiamminga francese creando così un incasinato cortocircuito di tradizioni enogastronomiche

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