Soupe à l’ail, o più prosaicamente zuppa d’aglio. Robe che poi dopo al Carillon o all’Hollywood non vi fanno entrare. Ad ogni modo avevamo promesso a Davide Boccasana Cocco la ricetta della zuppa d’aglio papilla, che poi altro non è che la tradizionale soupe à l’ail fumé d’Arleux, e abbiamo mantenuto la promessa.
Arleux è un piccolo comune francese del Nord (ci va la maiuscola, è il nome della regione, le storiche fiandre francesi) celebre appunto per il suo aglio affumicato, venduto a trecce e appeso in tante cucine della zona (e in una cucina a Genova).
L’aglio viene piantato a febbraio e raccolto a partire da metà luglio: una volta dissotterrato resta una settimana ad asciugarsi al sole, sul campo. Poi viene intrecciato – tradizionalmente in bouquet da 10, 20, 45 e 90 teste – e messo per otto giorni ad affumicare al fumo della torba raccolta nel marais che contorna il villaggio. Questo passaggio cruciale dona alle trecce sfumature dall’oro al bruno e permette di conservarle anche un anno senza che gli spicchi germoglino.
Il profumo di affumicato è intensissimo ma resta in superficie: basta sbucciare l’aglio perché si attenui fino a diventare una nota delicata, che poi nel piatto sparisce. Ecco perché vi proponiamo questa ricetta, anche se per forza di cose vi sarà impossibile recuperare dell’aglio affumicato: basta infatti usare dell’aglio normale.
Mi raccomando, non spaventatevi: il sapore finale è infatti delicato. Sì, proprio delicato. Sa di aglio, certo, ma non metterà a rischio la vostra vita sociale: e con un bel sorriso – e un vestito da mille euro – all’Hollywood o al Carillon vi faranno entrare.
Zuppa d’aglio francese
2 teste d’aglio medie (equivalente in volume a 1/2 “cup”)
150 gr. di carote
400 gr. di patate
burro (o crème fraiche)
sale, pepe, tanto amore
La ricetta
Si portano a bollore due litri d’acqua; nel mentre ci si può dedicare a pulire carote e patate, riducendole a dadolata, e a sbucciare l’aglio (operazione per la quale torna utile questo meraviglioso strumentino). Va da sé che se l’aglio è germogliato o germogliante, occorre scartare la parte verde centrale. Quando l’acqua bolle vi si tuffano tutte le verdure, aglio compreso: il tempo di cottura è breve, una quindicina di minuti o comunque quanto serve per cuocerle.
Spegnete il fuoco e con un frullatore a immersione riducete il tutto ad una crema vellutata, possibilmente senza aerografare la cucina. Stemperate con burro, a piacere ma senza risparmio (per queste dosi ci va senza problemi un buon etto), oppure se la trovate con della crème fraiche. Salate e pepate secondo i vostri gusti e servite.