Ripartiamo dalle basi: salsa di pomodoro e ‘Nduja

da | Set 12, 2014

IMG_7699_web-150x150Questa estate ho dovuto affrontare una serie di situazioni piuttosto serie che mi hanno riportata alle mie radici. Sì, perché se anche tu che leggi, come me, sei un bel mix di sangue italico, diviso tra nord e sud, sai che arriverà il momento del “giro dei parenti”. Premettendo che me la sono scelta io questa estate in famiglia, e non mi posso proprio lamentare in fatto di accoglienza e gentilezza, ho dovuto per forza fare i conti con abitudini decisamente diverse dalle mie, a cominciare da quelle alimentari. 

Iniziamo dal sud, iniziamo da Matera. Se avete parenti lucani e non li vedete da molto tempo, vi suggerisco di imporvi una “due giorni” di dieta serissima prima dell’incontro. Perché vedervi è – di fatto – una festa e  durante le festività si mangia parecchio.

Il 1° di agosto a Matera è il giorno della Crapiata: si festeggia come da tradizione la fine del raccolto e, per celebrare l’abbondanza dell’annata, tutte le donne del vicinato portavano una manciata di grano e di legumi, vera ricchezza delle famiglie materane di poco più di mezzo secolo fa.  I legumi venivano cotti e serviti a tutti gli abitanti del vicinato con del vino rosso.  Queste feste, oggi, hanno subito delle trasformazioni, ma il vicinato continua ad esistere e l’occasione per incontrarsi è vista come un momento importante di socializzazione. Dopo una cena luculliana in famiglia, come se non bastasse, sono stata catapultata nella crapiata danzereccia di un rione e mi hanno accessoriata di piatto colmo (!) di legumi e bicchiere di vino. Ho pensato di non farcela. Lo ammetto: ho abbandonato il mio piatto ad un signore propenso a finire anche la mia zuppa.

Da Matera ho portato a casa un ingrediente segreto: la ‘Nduja piccante (anche se è di origine calabrese). È l’ingrediente ideale per dare una marcia in più al sugo più tradizionale: la salsa di pomodoro.

Ingredienti:
1,5 kg di pomodori (dicono San Marzano, io lo preparo con i Piccadilly)
Tempo:
circa mezz’ora
Ci serve:
un passaverdure

Lavate bene tutti i pomodori e sistemateli in una casseruola capiente una volta che li avrete tagliati a metà e che avrete eliminato i semi.
IMG_7698_web

 

A questo punto metteteli sul fuoco (che non dovrà essere vivace) e girateli di tanto in tanto per circa 30 minuti.
Una volta cotti, passateli con il passaverdura in modo che rimanga solo la polpa e non la buccia dei pomodori.
IMG_7702_web

 

Per gustare meglio la salsa, scaldatela insieme ad un buon soffritto tagliato fino, ma se gradite dare alla vostra pietanza una marcia in più… aggiungere poca ‘nduja (testatela prima di esagerare – vi ho avvisato!) e mescolate bene (il barattolino di ‘nduja che vedete qui sotto l’ho acquistato  a Matera da www.peperoncinomatera.it, una bottega davvero interessante, dove si organizzano mini degustazioni alla fine di tour guidati nei famosi Sassi).

IMG_7718_web

Se volete sapere qualche altra avventura gastronomica lucana vi aspetto alle h.22 domenica 14 settembre su www.radiopanesalame.it

Autore

Ilaria Miglio

Lady Papilla, il tocco femminile che mancava a quei tre. Donna dai mille interessi e perennemente in movimento, scrive ricette e dispensa consigli per sopravvivere ai sentimenti e agli ormoni

Leggi gli articoli correlati

Articoli correlati

Coniglio e Rossese, tra le Alpi e il mare

Coniglio e Rossese, tra le Alpi e il mare

Il Genova Wine Festival, ahimè, è finito da un bel po’. In attesa della prossima edizione, fortunatamente, ho effettuato un buon rifornimento di bottiglie dei produttori presenti alla manifestazione per alleviare la nostalgia e rivivere quei momenti felici. E dato che...