La matematica mi ha sempre infastidita: sostenevo che troppa logica fa male alla salute. Invece con la logica tocca conviverci, e così ho imparato ad apprezzarla. Avevo deciso che, logicamente, non era opportuno farsi sfuggire tutto ciò che la vita porta di positivo per noi stessi. Avevo escogitato un piano molto utile per quel che riguarda le preoccupazioni, ed era pensare come Russell: “Vediamo un po’, qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere? […] La preoccupazione proviene dal non voler affrontare le probabilità spiacevoli”. Quindi affrontiamole.
L’ingegnere non era affatto male, era un mio amico da tempo e mi aveva raccomandato un libro di Bertrand Russell, che si era affrettato a farmi avere di persona perché “imprescindibile”. Tutta questa filosofia della matematica è arrivata a sorpresa in casa mia accompagnata da un film vintage e una bottiglia di vino. Quindi avevamo un libro, un film, il vino, un frigo con dentro l’eco e un mio mancamento. Cosa dicevo prima? Ah, sì: “Vediamo un po’, qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere?”
L’ingegnere non sapeva cucinare e aveva proposto di “assemblare un sandwich”… analizzandolo in tutte le sue parti.
Avevamo stabilito che il sandwich è:
– illimitato, poiché gli ingredienti sono limitati dalla scelta personale e dalla disponibilità di essi nel frigorifero
– allettante, gli ingredienti che spuntano dal pane creano un gioco di colori gradevole alla vista
– contiene delle categorizzazioni, infatti lo si può comporre con più strati di pane su cui spalmare salse o tenere gli ingredienti distinti
– fruibile da tutti, il design è confortevole e adatto ad essere impugnato con una mano
– molteplice, perché si può comporre in diversi formati, con diversi elementi costitutivi
– espandibile, ulteriori strati di pane ne aumentano la capacità e il supporto strutturale
– eclettico, si può gustare esattamente lo stesso sapore assaggiandolo sottosopra
– compatto e uniforme, se fatto bene, in ogni morso ci saranno tutti gli ingredienti
– magico (indovinate chi lo ha aggiunto?!?), risulta più buono se diviso a metà
Fu quella sera che terminammo il pamphlet “Perché il sandwich è il re del food-engineering” : decidemmo di essere amici, di prepararci un ottimo sandwich da gustarci davanti ad un film.
Hamburger Sandwich
[vc_row][vc_column width=”1/3″][/vc_column][vc_column width=”2/3″]Iniziate scaldando il burger buns sulla piastra, un minuto solo dal lato della mollica:sono i panini soffici e tondi ricoperti da semi di sesamo; sulla stessa piastra cuocere un hamburger , non troppo sottile, secondo i vostri gusti.[/vc_column][/vc_row]
[vc_row][vc_column width=”1/3″][/vc_column][vc_column width=”2/3″]Farcire il sandwich come preferite, in questo caso ho aggiunto all’hamburger un po’ di insalata, maionese e pomodoro a fette. [/vc_column][/vc_row]
[vc_row][vc_column width=”1/3″][/vc_column][vc_column width=”2/3″]”Tutto quel che sapete far bene contribuisce alla vostra felicità” (B. Russell). Buon appetito![/vc_column][/vc_row]