C’era una volta un danese, un italiano e un risotto alla scamorza

da | Feb 7, 2014

Il Principio di Pareto, o Legge 80/20, è una legge empirica che, semplificando molto, recita: l’80% di ciò che si ottiene è dovuto soltanto al 20% di ciò che si fa, o meglio “la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause”. Trascorrere un weekend in modo piacevole significa quindi beneficiare dei suoi effetti per gli otto giorni successivi. Io ne sono la prova: canticchio Time after time di Chet Baker da giorni…

Perdiamoci in chiacchiere. La scorsa settimana sono arrivata a Milano per un evento speciale organizzato da un’amica ancora più speciale. Insieme a tutte queste specialità c’erano anche: un freddo fotonico da nevicata mai avvenuta, una pioggia sottile, una laringite (mia) malcurata, la ricerca di un secondo alloggio, il tentativo di ambientarmi in una città che non sento – per ora – mia. E poi c’era il butter pride.

Sì, perché proprio mentre ero in coda per entrare ad un evento “terribilmente fescion” con amici nuovi e un gruppo di danesi (Donne! Ma anche uomini! Invidiatemi!), sono stata interpellata sulla composizione degli shortbread, quei biscotti friabili e burrosissimi di origine scozzese, diffusi anche in Danimarca e in Svezia. Taac! Il mio primo international butter pride della serata. Non so come sia successo, ma la conversazione sull’argomento è continuata, arrivando al più italico soffritto per il risotto. “Perché si fa col burro”, suggerisce, con orgoglio, un mio amico. Credo di aver esibito la mia espressione più “piaciona” e soddisfatta del weekend.

Volete sapere com’è andata a finire?  Vi dico, sorridendo, no comment.  Cosa ne pensate invece di scivolare sulla china di un risotto buono, semplice, volendo burroso… ma soprattutto… di sicuro effetto?

Risotto con la scamorza

Ingredienti per 4 persone

300 gr di riso
1 scamorza da affettare
(1/2 peperone rosso arrostito, se vi fa piacere ravvivare soprattutto dal punto di vista visivo il piatto)
750 ml di brodo vegetale
vino bianco secco
scalogno
rosmarino e prezzemolo q.b.
olio, sale, pepe q.b.
parmigiano grattugiato

[vc_row][vc_column width=”1/3″]IMG_4799 web[/vc_column][vc_column width=”2/3″]Tostare il riso in un soffritto di olio e scalogne tritato (ma se volete, usate il burro al posto dell’olio), poi salate e pepate prima di sfumare il riso con un dito di vino bianco. Portare a cottura, unendo il brodo vegetale, aggiunto poco per volta.[/vc_column][/vc_row]


 

[vc_row][vc_column width=”1/3″]IMG_4797_web[/vc_column][vc_column width=”2/3″]A parte, se lo gradite, far arrostire il peperone tagliato a cubetti in una padella antiaderente.[/vc_column][/vc_row]


 

[vc_row][vc_column width=”1/3″]IMG_4798_web[/vc_column][vc_column width=”2/3″]Lavare accuratamente il prezzemolo e il rosmarino, tritarli a coltello, tenendo da parte dei ciuffetti di rosmarino per la decorazione.[/vc_column][/vc_row]


[vc_row][vc_column width=”1/3″]IMG_4802_web[/vc_column][vc_column width=”2/3″]Dopo 15 minuti circa mantecare il risotto con olio crudo, formaggio grattugiato, trito di prezzemolo e rosmarino. Trasferire il risotto nei piatti e completate le porzioni con la scamorza arrostita in padella (e la dadolata di peperone). Guarnire con rosmarino fresco.[/vc_column][/vc_row]

Autore

Ilaria Miglio

Lady Papilla, il tocco femminile che mancava a quei tre. Donna dai mille interessi e perennemente in movimento, scrive ricette e dispensa consigli per sopravvivere ai sentimenti e agli ormoni

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