Oggi vi proponiamo una ricetta che ha tutto: è di una facilità quasi offensiva, è economica, piacerà a tutti e last but not least è originale il giusto.
Quel che vi serve è una padella, cipolla, olio, prezzemolo e ovviamente i calamari ed il liquore al mirto. La ricetta è adattabile anche al totano, ma mettete in conto che resterà molto meno morbido in bocca.
Pulite (o fatevi pulire) i calamari, affettate la sacca e accorciate i tentacoli. In una padella capace riscaldate l’olio e soffriggetevi un’abbondante manciata di cipolla, tagliata in rondelle. Quando questa comincia ad imbiondirsi, buttate i calamari.
Arrostiteli per una decina di minuti a fuoco moderato, in modo che spurghino e comincino ad asciugarsi. Versate a questo punto un bicchierino di liquore di mirto e flambate (non sempre riesce, e se non riesce non è un problema).
Continuate la cottura per qualche minuto ancora, fino a che i liquidi saranno completamente evaporati. Cospargete di prezzemolo e servite. Vualà.
E’ un piatto che risulta profumato, ma non in maniera violenta (se non avete esagerato col liquore), e tutto giocato sulle note dolci – della cipolla stufata, del calamaro e ovviamente del mirto.
Dopo averci abbinato in maniera fallimentare due bianchi, ho raggiunto la mia personale quadratura del cerchio con un Vittoria Frappato: ma il discorso resta aperto.