Calamari al mirto

da | Mar 12, 2010

Oggi vi proponiamo una ricetta che ha tutto: è di una facilità quasi offensiva, è economica, piacerà a tutti e last but not least è originale il giusto.
Quel che vi serve è una padella, cipolla, olio, prezzemolo e ovviamente i calamari ed il liquore al mirto. La ricetta è adattabile anche al totano, ma mettete in conto che resterà molto meno morbido in bocca.

Pulite (o fatevi pulire) i calamari, affettate la sacca e accorciate i tentacoli. In una padella capace riscaldate l’olio e soffriggetevi un’abbondante manciata  di cipolla, tagliata in rondelle. Quando questa comincia ad imbiondirsi, buttate i calamari.

Arrostiteli per una decina di minuti a fuoco moderato, in modo che spurghino e comincino ad asciugarsi. Versate a questo punto un bicchierino di liquore di mirto e flambate (non sempre riesce, e se non riesce non è un problema).

Continuate la cottura per qualche minuto ancora, fino a che i liquidi saranno completamente evaporati. Cospargete di prezzemolo e servite. Vualà.

E’ un piatto che risulta profumato, ma non in maniera violenta (se non avete esagerato col liquore), e tutto giocato sulle note dolci – della cipolla stufata, del calamaro e ovviamente del mirto.
Dopo averci abbinato in maniera fallimentare due bianchi, ho raggiunto la mia personale quadratura del cerchio con un Vittoria Frappato: ma il discorso resta aperto.

Autore

Giulio Nepi

44 anni, doppio papà, si occupa da aaaaanni di comunicazione web. Genovese all’anagrafe ma in realtà di solide origini senesi, ha sposato una fiamminga francese creando così un incasinato cortocircuito di tradizioni enogastronomiche

Leggi gli articoli correlati

Articoli correlati

Coniglio e Rossese, tra le Alpi e il mare

Coniglio e Rossese, tra le Alpi e il mare

Il Genova Wine Festival, ahimè, è finito da un bel po’. In attesa della prossima edizione, fortunatamente, ho effettuato un buon rifornimento di bottiglie dei produttori presenti alla manifestazione per alleviare la nostalgia e rivivere quei momenti felici. E dato che...