La pasta con le cozze perfetta (bè, quasi)

da | Gen 27, 2010

Ovvero, come cucinare un ottimo piattone di spaghetti con i muscoli e levarsene la voglia una volta per tutte.
Non è certo una ricetta complessa, tutt’altro, è di una semplicità disarmante. Ma poiché potrebbe tranquillamente rientrare fra i piatti che ordinerei come ultimo pasto prima della sedia elettrica, è giusto renderle omaggio

Cominciamo con le cozze.
Scegliete quelle che volete. Tanto non c’è verso di mettersi d’accordo sulle più buone, visto che ovunque le coltivino meglio delle loro non ce n’è. Diciamo che se proprio non sono mignon è meglio, visto che poi ve le dovete pulire.
Io faccio un chilo per due persone e direi che è il limite massimo, oltre il quale questa ricetta diventa “cozze con la pasta”.

Togliete la barba e raschiate con un coltello le incrostazioni e la mucillagine.
Mettetele in una pentola con un bicchiere di vino bianco, coperchiate e portatela sul fuoco. Non c’è bisogno di fare soffritti. Spegnete il fuoco non appena si saranno aperte tutte, ma non aspettate che cuociano fino in fondo, se restano un po’ crude è meglio.
A questo punto sgusciatele e tenetele da parte. Non buttate via il liquido che è rimasto nella pentola.

Portate ad ebollizione l’acqua per la pasta, salate e buttate: meglio spaghettoni che spaghettini.

Nel frattempo in una padella capace scaldate l’olio e soffriggete dolcemente un abbondante e profumato trito di aglio e prezzemolo (se volete, battete anche 3 o 4 cozze assieme al trito, ma sinceramente non trovo che la cosa cambi molto il risultato finale).

Quando mancano 2 o 3 minuti alla cottura della pasta, scolatela e passatela nella padella del soffritto. Aggiungete le cozze sgusciate, un mestolo di acqua di cottura della pasta e un mestolo del liquido dei muscoli. Saltate il tutto finché l’acqua non si sarà assorbita trasformandosi in sughino.
Questa parte è la più difficile perché presuppone un minimo di esperienza nella mantecatura: troppa acqua vorrebbe dire spadellare troppo a lungo (e perdere il dente, oltreché trasfomare le cozze in caucciù), per cui se non siete sicuri meglio procedere a piccoli passi aggiungendo più volte piccole quantità (di acqua della pasta, perché il liquido dei muscoli è salatissimo e non dovete prenderlo sottogamba). Ad ogni buon modo, assaggiare la pasta è il modo più sicuro per controllarne la cottura.

A questo punto non vi resta che servire: una macinata di pepe a piacere e buon appetito.

Autore

Giulio Nepi

44 anni, doppio papà, si occupa da aaaaanni di comunicazione web. Genovese all’anagrafe ma in realtà di solide origini senesi, ha sposato una fiamminga francese creando così un incasinato cortocircuito di tradizioni enogastronomiche

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