Slow Fish 2011, a Genova dal 27 al 30 maggio

da | Mar 29, 2011

E fanno cinque. Quella che aprirà i battenti venerdì 27 maggio alle 11 di mattina, presente la Commissaria Europea alla pesca Maria Damanaki, sarà infatti la quinta edizione di Slow Fish, la festa del pesce equo e sostenibile che si tiene alla Fiera di Genova.
Assistevano silenti e austeri alla cerimonia di presentazione le statue di marmo quattrocentesche dei Conservatori del Mare, i magistrati che si occupavano di gestire le attività marittime della vecchia repubblica marinara: presente, passato e futuro della pesca si sono simbolicamente incrociati sotto le volte di Palazzo San Giorgio.

Mi ricordo il primo Slow Fish alla Fiera, ci andai con straordinario intuito sul presto, e mi gonfiai di delizie di ogni tipo, generalmente a sbafo (“Su assaggi questo”, “No venga qui prima da noi”, altro che torte di riso). Prima di allora non avevo mai mangiato un fasolare crudo, o la colatura di alici: avvertii gli amici ma il giorno successivo il calmo panorama si trasformò in una bolgia, non restava più neanche un’acciughina – alla notizia che c’era qualcosa di gratis tutta Genova era in coda, ovviamente.

Questa edizione sarà quella dei grandi numeri. +8% di superficie, alleanza con il Festival della Scienza, incontri in giro per la città (Parlami di Mare) e soprattutto il riconoscimento della presenza di Maria Damanaki, la commissaria europea alla pesca. Un incontro attesissimo, soprattutto da un agguerrito Petrini che ricorda come un altro commissario – all’agricoltura, presente a Terra Madre – “fu l’unico politico a stare zitto: a parlare furono i contadini. E dopo qualcosa è cambiato”. L’idea è la stessa: fare incontrare i pescatori con il commissario. “Questa è una bella sfida”, gongola il Carlin, che medita di rapire la commissaria dai tagli di nastri per buttarla in mezzo a cinquanta pescatori richiamati da tutto il Mediterraneo: “Tunisia, Libia, Marocco, Egitto. E Lampedusa. Per siglare la Pace del Mediterraneo“.

Quest’anno infatti oltre alle specie ittiche, ce n’è un’altra in via d’estinzione da proteggere: i pescatori. Sono loro al centro dell’attenzione.
Tema sentitissimo, in una Liguria che quest’anno è rimasta a bocca asciutta degli adorati bianchetti, bloccati dalla UE perché si rischia ormai l’esaurimento degli stock. E sono tanti i pescatori alla canna del gas. “Una Liguria senza pescatori non la voglio nemmeno immaginare”, commenta il presidente regionale Burlando, “va bene la pesca d’altura, ma io voglio che un domani ci siano persone come il pescatore che chiude il documentario di Soldini dando da mangiare ai gatti sul molo di Camogli”. [Off topic, aggiungo: film strepitoso, che chiunque ami questa terra dovrebbe vedere].

Petrini i bianchetti non li mangia da anni, “perché non si può”, ma ammette che è “una magra consolazione sapere che avevamo già denunciato alla prima edizione della manifestazione lo stato in cui versano i nostri mari”. Ora bisogna cambiare: “dobbiamo riconoscere il contributo dei piccoli pescatori, vero presidio del mare, come sono i contadini per l’agricoltura. Questo ruolo deve essere anche riconosciuto dalla politica agricola”.

E quindi cosa troveremo a Slow Fish 2011? Ad esempio un’Isola del sushi, dove invece dei soliti pesci a finire affettati in maki e sashimi saranno quelli meno sfruttati ma altrettanto buoni: lampuga, sgombro e palamita (“non chiamateli pesci poveri, mica fanno la dichiarazione dei redditi”, puntualizza Carlin citando il compianto Giovanni Rebora). In Italia dieci specie coprono il 56% delle vendite (e fra le prime cinque, solo una – le acciughe – è pescata fresca), forse è il caso di scoprirne almeno qualcun’altra delle rimanenti 240 in commercio?

Avranno un taglio più educativo i Laboratori: per i bambini ci sarà Slow Food Educa, con pescatori e cuochi. Eppoi gli Incontri col pescAutore e i cuochi dell’Osteria dell’Alleanza, e naturalmente il Mercato con i Presidi. Trovate tutto su  www.slowfish.it.

L’ingresso costa 7 euro, e la manifestazione è aperta dalle 11 alle 23 da venerdì 27 a domenica 29 maggio, e dalle 11 alle 20 lunedì 30 maggio. Studiatevi bene come arrivare, che il parcheggio da noi è merce rara.

Autore

Giulio Nepi

44 anni, doppio papà, si occupa da aaaaanni di comunicazione web. Genovese all’anagrafe ma in realtà di solide origini senesi, ha sposato una fiamminga francese creando così un incasinato cortocircuito di tradizioni enogastronomiche

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