Ieri sera è uscita la classifica dei World’s 50 Best Restaurant, stilata dagli chef più famosi del mondo, ristoratori, critici gastronomici e gastronomi.
Premessa: a questo genere di classifica è difficile credere. Un po’ perchè non è come provare a mettere in fila le migliori reti di sempre, o qualcosa del genere. Che già è difficile, ma almeno si hanno le immagini, a disposizione di tutti, e tutti possono giudicare tutto. Nel caso dei ristoranti, improbabile che uno possa provare tutti e cento i migliori ristoranti, ogni anno. E sarebbe difficile giudicare anche, caso più unico che raro, cento cene, giocate su piccoli particolari, visto che comunque si parla dell’eccellenza mondiale, dell’olimpo degli chef. E’ difficile credere a una classifica del genere anche perchè dietro c’è uno sponsor importante, la Nestlè, nume tutelare della manifestazione attraverso la San Pellegrino, che -come dire- potrebbe anche influenzare in qualche modo la classifica finale. Ma questo non ci interessa. Diciamo che queste classifiche ci stimolano poco principalmente perchè allineano ristoranti così lontani dalle prospettive della gente comune che manco dovremmo parlarne. Non possiamo mica seguire le seghe mentali dei gastrofanatici peggiori, no?
La classifica dei World’s 50 Best Restaurant, comunque, è questa:
1- Noma – Danimarca
2- El Bulli – Spagna
3- The Fat Duck – Gran Bretagna
4- El Celler de Can Roca – Spagna
5- Mugaritz – Spagna
6- Osteria Francescana – Italia
7- Alinea – Stati Uniti
8- Daniel – Stati Uniti
9- Arzak – Spagna
10- Per Se – Stati Uniti
11- Le Chateaubriand – Francia
12- La Colombe – Africa
13- Pierre Gagnaire – Francia
14- Hotel de Ville – Svizzera
15- Le Bernardin – Stati Uniti
16- L’Astrance – Francia
17- Hof van Cleve – Belgio
18- D.O.M. – Brasile
19- Oud Sluis – Olanda
20- Le Calandre – Italia
21- Steirereck – Austria
22- Vendome – Germania
23- Chez Dominique – Finlandia
24- Les Créations de Narisawa – Giappone
25- Mathias Dahlgren – Svezia
26- Momofuku Ssam Bar – Stati Uniti
27- Quay – Australia
28- Iggy’s – Singapore
29- L’Atelier de Joel Robuchon – Francia
30- Schloss Schauenstein – Svizzera
31- Le Quartier Francais – Africa
32- The French Laundry – Stati Uniti
33- Martin Berasategui – Spagna
34- Aqua – Germania
35- Combal Zero – Italia
36- Dal Pescatore – Italia
37- De Librije – Olanda
38- Tetsuya’s – Australia
39- Jaan par Andre – Singapore
40- Il Canto – Italia
41- Alain Ducasse au Plaza Athenee – Francia
42- Oaxen Krog – Svezia
43- St John – Gran Bretagna
44- La Maison Troisgros – Francia
45- wd~50 – Stati Uniti
46- Biko – Messico
47- Die Schwarzwaldstube – Germania
48- Nihonryori RyuGin – Giappone
49- Hibiscus – Gran Bretagna
50- Eleven Madison Park – Stati Uniti
Solo qualche considerazione.
Dopo quattro anni, El Bulli di Ferran Adrià non comanda più la classifica. Che tra gli italiani, esce dalla classifica Cracco, ed entra Il Canto di Paolo Lopriore (a Siena), un ristorante che divide in due la schiera dei critici e dei gourmet. Che l’Osteria Francescana di Massimo Bottura è il migliore, di gran lunga, del Belpaese. Che si confermano il Combal Zero di Davide Scabin, Dal Pescatore dei Santini e Le Calandre (questi due ultimi, gli unici tre stelle Michelin italiane premiate da questa classifica).
Qualcuno di voi ha mai provato uno di questi cinquanta ristoranti?
Io sono stato al Combal Zero, l’anno scorso, e mi ricordo una cena memorabile, anzi, una serata memorabile. A fine cena, sono rimasto a parlare con Scabin fino alle tre, in compagnia di due giovani cuochi (uno brasiliano, l’altra canadese) del Plaza Athenee, anch’esso in classifica, al quarantunesimo posto.
Stop. Domani torniamo sulla terra.
io vorrei andarci, in uno qualsiasi di questi. ma sono povero.
peggio: se anche avessi i soldi, causa l'educazione che mi hanno dato i miei (e di cui sono fiero), mi sentirei una merda a spendere tutti questi euro per del cibo. meravigliosamente cucinato, per carità, ma pur sempre qualcosa che a un miliardino di esseri umani manca quasi del tutto.
datemi pure del moralista, se volete. nel caso, andate cordialmente affanculo (moralista, ma aggressivo 😉
Ciao penepeni,
sono in parte d'accordo con te. E' vero: c'è una dose di immoralità nello spendere 100 euro per un ristorante. Ma è altrettanto per mille aspetti della nostra vita. Penso all'abbigliamento, alle spese inutili, alle vacanze, all'automobile.
Io, ad esempio, non spenderei mai tanti soldi per un vestito, nè per un'automobile. Ma, se ho cento euro in tasca, una, due tre volte l'anno mi fa piacere andare a mangiare in un ristorante di quella fascia di prezzo. E non mi sento in colpa. Continuo a fare la mia vita senza lussi nè eccessi, stando attento alle piccole spese. E al posto di un paio di scarpe da 150 euro ne compro una da 50, giro in Panda e non possiedo nulla di lussuoso.
Miei cari la virtù stà nel mezzo, evidentemente nessuno è perfetto, ma certo comperare le scarpe da 50 euro anziche da 150 e andare solo in trattoria è decisamente congruo, tralasciare una delle due cose forse no. Mi permetto inoltre di precisare che bisogna vedere cosa c'è a monte. Meglio spendere 150 euro per un paio di scarpe che li valgono dal punto di vista etico che 50 per un articolo equivalente che però ha utilizzato manodopera sottopagato o minorenne. Ma quì il discorso si fa troppo complesso. Se fossi ricco non so cosa farei, certo che, un paio di volte o forse anche di più sono stato invitato a mangiare in codesti ristoranti: ne sono rimasto puntualmente insoddisfatto, ma questo è il mio carattere, questi sono i miei gusti, questa è un'altra storia.
se uno può mettere da parte il grano per andare in vacanza, anche solo per un weekend, può farlo pure per andare a mangiare da Noma. Questione di scelte. non mi addentro nella faccenda di cosa è morale e cosa no: ho paura che non se ne esca…
…. oltre all'educazione e alla morale secondo me bisogna mettere in conto altri fattori quali la passione, i gusti, i desideri ma anche gli hobby e i significati che si da a un gesto, a un acquisto a un evento, a un'occasione, a una celebrazione …. e una volta finito questo delicato conto ci si accorge che per il nostro migliore amico, o per il nostro vicino di casa, abbiamo sbagliato tutto.
… mai spendere 150 euro per un pranzo in un ristorante stellato, ma li spendo per un matrimonio come quello di Lady Diana …
… vado solo a mangiare in trattoria ma spendo 1500 euro per una canna da pesca in carbonio con mulinello nucleare ….
è tutto troppo soggettivo per seguire una sola regola.
Posso vantarmi di avere un cliente in quella classifica, e ho imparato che i motivi per andare a mangiare li, o per non andarci, sono tutti validi ma anche tutti sbagliati.
Che delizia!!!!!!!! Superfluo ogni commento sulle scelte e le spese personali, ciò che veramente sarebbe da valorizzare è di riuscire a essere felici, nel senso aristotelico, e non delle apparenze. E se a ciò, capacità permettendo, perchè dire no a un momento di convivio e di poesia e non solo…. E' di questo che si tratta quando incontri anche per caso un ristorante di eccellenza. Unico particolare dolente….la spesa, ve lo garantisco, è molto superiore del previsto.
Mi è capitato, alcuni anni fa di accompagnare un amico alle Calndre, non ero minimamente a conoscenza del livello di cuna di questo ristorante e del del regalo che questo mio amico stava per farmi.
Vi giuro,Superlativo!!!
Una delizia dei sensi e della mente, non esagero. Ho ancora impresso alcuni profumi che mi richiamano ai colori e alle forme come quando guardi un dipinto; oserei dire un'opera d'arte.
Ho sempre sognato di riportarci mio marito ma ancora sta attendendo!!!!!!!
Ve lo consiglio unico neo il prezzo…….io all'epoca ero fortunatamente e felicemente ospite. Che DELIZIA!!!!!!