L’anatema del lunedì – Angurie a pezzi

da | Lug 4, 2011

In principio fu (e c’è ancora, forse, su qualche Canale 68 d’Italia) il Processo del Lunedì. Carotone Biscardi, con il suo primitivo mondo da “bar sport” su Rai Tre, grezzamente devoluto, anno dopo anno, in una grottesca esasperazione sportiva della pochezza televisiva dei talk show.
Prendiamo spunto da questo illustre e dotto precedente per lanciare una nuova rubrica: l’Anatema del lunedì, ovvero, come cominciare bene la settimana interrogandosi su fatti paradossali della nostra dura peregrinazione in questo Vietnam chiamato mondo. Oh, pensieri profondi, mica pizza e fichi.

E allora, partiamo con una constatazione che mi ha incarognito ieri attorno all’ora di pranzo. Luogo: la Coop di Multedo (Genova, ma potrebbe essere qualsiasi supermercato d’Italia), oasi di aria condizionata nel far west estivo. Settore banco frutta. Le angurie intere vengono vendute a 50 centesimi al chilo. Le angurie a pezzi, invece, schizzano a 1,20 euro.

Facciamo due calcoli? Un anguria da 10 chili intera costa 5 euro. La stessa anguria, tagliata in due (cazzo, che fatica devono farsi quelli del supermercato) arriva a costare 12 euro. Insomma, un taglio di coltello (tempo d’esecuzione calcolato: massimo un minuto) costa al consumatore sette euro. Sette euro al minuto fanno 420 (sì, quattrocentoventi) euro l’ora. Poi ci lamentiamo di idraulici, elettricisti e meccanici: altroché, è il tagliatore d’angurie il lavoro più pagato del mondo.

Autore

Alessandro Ricci

Sotto i 40 (anni), sopra i 90 (kg), 3 figlie da scarrozzare. Si occupa di enogastronomia su carta e web. Genoano all’anagrafe, nel sangue scorrono 7/10 di Liguria, 2/10 di Piemonte e 1/10 di Toscana. Ha nella barbera il suo vino prediletto e come ultima bevuta della vita un Hemingway da Bolla.

Leggi gli articoli correlati

Articoli correlati

Attori, mangiate!

Attori, mangiate!

Gli attori non mangiano. Non stiamo parlando delle diete delle star, ma proprio del mangiare nei film, di tutte quelle scene in cui gli attori di Hollywood o Cinecittà sono di fronte a qualcosa di commestibile. Ma non mangiano. Il perché è semplice e ce lo svela...

Noi, analfabeti dello sguardo e la pizza di Cracco

Noi, analfabeti dello sguardo e la pizza di Cracco

I fotografi di fine Ottocento dovevano seguire un diktat ben preciso nel comporre le pose artefatte dei ritratti di famiglia. Era l'Italia degli emigranti oltre oceano, e i Pedemonte, i Pittaluga, gli Ottonello, spedivano le foto ai cari sbarcati nel nuovo continente...

L’oste genovese, l’insalata e Tripadvisor

L’oste genovese, l’insalata e Tripadvisor

È dura la vita del ristoratore ai tempi di Tripadvisor. Uno strumento che sulla carta democratizza e universalizza le altrimenti elitarie recensioni di ristoranti, ma che della democrazia e dell'universalità si porta dietro pure le magagne -  leggi alla voce scazzi,...